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I nomi sono sempre più o meno i soliti. Gli stipendi variano. La Fondazione Torino Musei per trovare il nuovo direttore di Artissima sembra aver arginato il problema dei compensi “gonfiati” con la dichiarazione preventiva della retribuzione. Oltre alla conoscenze del settore, le esperienze e la gestione di fiere pubbliche o private c’è la voce stipendio: una base di 90mila euro (lordi) all’anno più una percentuale variabile fino ad un massimo di 20mila euro (sempre lordi) al raggiungimento degli obiettivi. Una modalità per arginare le polemiche all’indomani delle dimissioni non volontarie di Cicelyn dal MADRE ma che non garantisce l’uscita dalla rosa dei nomi più gettonati dell’arte contemporanea in veste di direttori di manifestazioni istituzionali o gallerie, musei o affini. Le cifre dichiarate nel 2011 dalla direzione del MAN di Nuoro (con la Collu passata ora al Mart di Rovereto) parla di quasi 180 mila euro lordi, mentre Mambo dichiara poco più di 100mila euro. Un’enormità a confronto con lo stipendio “di rappresentanza” di Davide Rampello, presidente della Triennale di Milano, che parlava di un compenso annuo inferiore ai 20mila euro. Roberto Cecchi, sottosegretario del ministero per i Beni culturali, spiega che trattasi di stipendi da funzionari, per i quali si avanza per graduatoria o carriera. Per questo lo stipendio del direttore di un museo statale è quello da funzionario, dai 1.500 ai 1.800 euro mensili». Oltreoceano il giro è abbastanza simile, e i soldi la fanno se possibile ancora più da padrone: nel 2010 Glenn Lowry, direttore del MoMa di New York, guadagnava il triplo del presidente Obama, oltre un abbondantissimo milione di dollari all’anno. (m.b.)














