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Tre studi per un ritratto di George Dyer, un’opera unica nel suo genere, va all’asta e la stima è mozzafiato! L’opera di Francis Bacon non è solo un eccezionale esempio della sua arte, ma molto di più. Diversi sono gli aspetti curiosi di quest’opera.
In tutta probabilità Tre studi per un ritratto di George Dyer è il primo pezzo in cui l’artista usa le leggendarie fotografie dell’amico John Deakin come punto di partenza per la sua pittura. E questo è solo l’inizio. Francis Bacon, dal caratterino non troppo facile, sappiamo che ha distrutto ogni tela che non pensava fosse all’altezza, ma questo trittico, a quanto pare, doveva essere tra i suoi preferiti. 129 sono le foto trovate che rappresentano Dyer, ma solo 5 sono i dipinti noti: un vero gap. Tre studi per un ritratto di George Dyer è dunque non solo considerata dallo stesso autore un’opera soddisfacente, ma soprattutto perché rappresenta un pezzo di intimità della vita dell’artista. E, ciliegina sulla torta, i trittici degli anni settanta che commemorano Dyer sono considerati dalla critica l’apice dell’opera di Bacon.
Il dipinto è stato visto raramente e da sempre è nella stessa collezione, il che rende la cosa ancora più stuzzicante. Oliver Barker, Sotheby’s Senior International Specialist in Contemporary Art, considera quest’opera dipinta circa un anno dopo il primo incontro tra Bacon e Dyer, dunque molto probabilmente uno dei primi ritratti dell’amante, una vera conferma della loro relazione oltre che della capacità artistica del pittore nel campo della ritrattistica novecentesca. Un enorme entusiasmo sta ruotando attorno a questo dipinto negli ultimi giorni e Sotheby’s spera vivamente che sia giunto il momento di vertice di mercato per le opere del grande Maestro. E ora che abbiamo questa pulce nell’orecchio non aspettiamo altro che il colpo del martello, il prossimo 30 giugno! (Martina Corbetta)












