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È stata finalmente inaugurata, a Roma, la stazione della metro C “San Giovanni”. Dopo anni di attesa, la fermata gioiello d’Europa, come è stata definita, apre i battenti alla presenza della sindaca Virginia Raggi e del vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio. «È stato fatto un lavoro eccellente che coniuga la necessità di chi si deve muovere con quella del patrimonio storico-artistico», ha affermato il Primo Cittadino.
Scendendo le scale della stazione, infatti, ci si immerge in un suggestivo viaggio a ritroso nella storia di Roma. Gli scavi archeologici, effettuati a supporto dei lavori, hanno coperto un’area di 3mila metri quadri, arrivando a una profondità di 27 metri. Ciò ha permesso di ricostruire la storia di quest’area della città, dall’età contemporanea a 2,5 milioni di anni fa. Grazie a un progetto di musealizzazione, voluto dalla Soprintendenza Archeologica in collaborazione con la facoltà di architettura dell’Università di Roma La Sapienza, sono state create una serie di teche per esporre i reperti rinvenuti, a partire dall’atrio della stazione.
I visitatori e i fruitori della metropolitana possono immergersi nella Roma rinascimentale, osservando splendidi frammenti ceramici dipinti, per poi giungere al periodo medievale, fino ad ammirare i rinvenimenti di età romana, pertinenti a un’azienda agricola di grandi dimensioni, datata al I Secolo d.C., che qui sorgeva. In quel periodo, infatti, l’area, suburbio della città, era ricoperta da campi e attraversata dalla cosiddetta Marrana di San Giovanni, un fiumiciattolo che sfociava nel Tevere e che ne caratterizzava le attività. Oltre agli utensili da lavoro, agli oggetti di uso quotidiano e alle monete, è conservata parte dell’antico impianto di irrigazione dei campi, connesso a un’enorme vasca, di 70 metri di lunghezza, legata alla stessa azienda agricola. Scendendo ancora, oltrepassato l’anno zero e il periodo arcaico, si giunge alla preistoria e all’età paleolitica, nella quale l’uomo non era neppure apparso sulla terra e la città era una savana abitata dall’elephas antiquus. Agli archeologi va il merito di aver ricostruito un’intera successione storica, partendo dal piano urbano di via La Spezia, fino ad arrivare al terreno geologico, rendendo fruibili le eccezionali scoperte. L’appellativo di stazione museo è quanto mai calzante per questa fermata della metropolitana.
Intanto, i lavori per il prolungamento della metro C proseguono. Nella stazione dell’Amba Aradam, ancora in cantiere, è già stata fatta una scoperta sensazionale: il rinvenimento di alcuni ambienti, finimenti decorati da mosaici e affreschi, relativi alla cosiddetta Domus del Comandante.
Quali altre sorprese ci riserverà il sottosuolo di Roma? (Martina Ferrari)