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Ha iniziato al PAV di Torino ma mercoledì sarà alla Fondazione Baruchello con “Ciò che è vivo – culture tour”. È il progetto di Emanuela Ascari che, in sintonia con la grande opera pubblica-politica-ambientale dell’ “Agricola Cornelia” di Gianfranco Baruchello, riprenderà con questa un dialogo (anche in un talk tra i due artisti, nella stessa giornata di dopodomani, alle 17) vuole essere «Un viaggio per dare voce ad esempi che, come atti di resistenza nei confronti di un sistema che privilegia altre logiche, si offrono quali modelli culturali di un abitare in equilibrio con l’ambiente. Realtà che conducono e producono un’altra economia, e un altro immaginario, espressioni di un cambiamento già in atto».
Ad accompagnare questo progetto, finanziato interamente grazie al crowdfunding diretto, e alla co-produzione del lavoro da parte di coloro che lo rendono possibile offrendo ospitalità, accoglienza e tempo, è la frase “Ciò che è vivo ha bisogno di ciò che è vivo”: «Si tratta della sintesi di un concetto alla base della visione organica dell’Agricoltura Biodinamica , in un contesto in cui la perdita di vitalità dei terreni e dei cibi coltivati e allevati in modo intensivo contribuisce alla progressiva degenerazione della biosfera e del sistema vivente», ribadisce l’artista, che ha installato queste parole proprio sui terreni destinati all’agricoltura. Un cambio di prospettiva. Green, poetico, e politico.