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Era nata nei sobborghi di Philadelphia nel 1940, e aveva iniziato a scattare foto a nove anni, con una Box Brownie. Si chiamava Mary Ellen Mark, ed era destinata a diventare una delle più grandi reporter della società americana degli anni ’60, dei movimenti di liberazione delle donne, della cultura omosessuale, di quella frangia della società che non aveva “sfondato”.
Voleva ridare dignità, attraverso i suoi scatti, ai borderline Mary Ellen Mark, perché diceva che si sentiva “in affinità” con loro.
Ma poi, lei, all’atto pratico, ben presto aveva ottenuto il successo con la pubblicazione su Life, Rolling Stone, The New Yorker, Vanity Fair e anche come fotografa di scena in oltre cento lungometraggi: Alice’s Restaurant (1969), Comma 22 (1970), Conoscenza carnale (1971), Apocalypse Now (1979) e anche Satyricon (1969) di Federico Fellini fino all’ultimo, Australia (2008) di Baz Luhrmann. La notizia della scomparsa ha fatto il giro del mondo, e il ricordo e un toccante ricordo è arrivato anche dalla pagina instagram del critico Jerry Saltz.