Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Si chiama Ahmad al-Faqi al-Mahdi (nella foto) ed è sospettato di aver commesso crimini di guerra in relazione al “massacro” di siti antichi nel 2012, dopo che gli islamisti attaccarono Timbuktu, fino all’arrivo militare francese, nel 2013.
Ora è sottoposto a procedimento penale dalla Corte internazionale, per vilipendio e distruzione di edifici e monumenti storici. Un caso storico, e primo nel suo genere, visto che tradizionalmente la corte si è sempre concentrata sulla atrocità commesse contro le persone.
Legato ad Ansar Dine, milizia estremista costola di al-Qaeda, Faqi sarebbe stato mente e mano per l’annientamento di moschee e mausolei ritenuti, come da “legge islamica”, blasfemi.
L’uomo, che non ha ancora potuto fare appello visto che si tratta dell’inizio del processo, non ha commentato le accuse mosse contro di lui.