Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Un gruppo di nemici di Pierre-Auguste Renoir si è riunito davanti al Museum of Fine Arts di Boston, per dichiarare pubblicamente il loro disprezzo verso il lavoro del noto pittore impressionista.
Si, avete capito bene: “Dio odia Renoir”, “Re-NO-ir” e l’hastag #renoirsucksatpainting, sono stati i manifesti comparsi fuori dall’istituzione.
Il fomentatore di tutta questa battaglia? Tale Max Geller, che ha lanciato sul suo profilo Instagram la protesta con l’obiettivo di sensibilizzare il museo a togliere dalle sue pareti le opere del pittore, giudicato un buono a nulla.
A partecipare all’happening sono stati anche alcuni artisti, tra cui tale Craig Ronan, che ha ribadito: «Non ho alcun rapporto con queste persone, a parte volere giustizia artistica». Accidenti, altro che acqua passata non macina più! Passanti e visitatori sono apparsi piuttosto divertiti, ma dai vertici del Museum of Fine Arts non si sono pronunciati. Chissà, magari hanno avuto qualche “dubbio” sull’artista francese?