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Data astrale 17 maggio 2016, quando il Museum of Modern Art di San Francisco riaprirà i suoi battenti dopo un lungo restauro. Et voilà, dall’altra parte della strada chi vi sarà ad aspettare? Due vecchie volpi: Larry Gagosian, lo squalo, e John Berggruen. Una joint venture? Una galleria per due? No, semplicemente hanno trovato “casa” uno di fianco all’altro.
Per Gagosian è l’avamposto numero 16 nel mondo, dopo New York, Los Angeles, Londra, Parigi, Roma, Atene, Ginevra e Hong Kong.
Jasper Jhon, Richard Serra, Picasso e Twombly saranno i protagonisti della prima mostra, al 657 di Howard Street, in una proprietà che pare valutata 5 milioni di dollari e con un contratto di locazione a tempo indeterminato per il gallerista che ha dichiarato candidamente alla stampa locale: «Se non avessi trovato il giusto spazio, non l’avrei fatto».
Berggruen apre invece all’angolo adiacente, e parla di una “massa critica”, ancora piccola, che sta spostando l’attenzione del contemporaneo e del suo mercato su San Francisco e la Silicon Walley. Sfidando l’eterodossia, in fatto di cultura, della città del Golden Gate.
In home page: da sinistra Larry Gagosian e John Berggruen. Foto: per gentile concessione di Patrick McMullan
Sopra: il MoMA di San Francisco, con l’espansione di studio Snøhetta