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Un giovane dal pallido viso ovale si guarda in un piccolo specchio, aggiustandosi il cappello con un tocco leggero, quasi ironico, della mano, l’espressione trasognata e gli occhi melanconici, un po’ Arlecchino, un po’ Pierrot. I toni celesti e perlacei dello sfondo racchiudono il corpo minuto in un’atmosfera di sospensione cromatica, in cui il quotidiano può facilmente fluire verso un sottile inquietante, «abietto e delicato», nelle parole di Apollinaire. Pablo Picasso dipinse questa tela nel 1923, in un periodo in cui il maestro del Cubismo aveva ormai pienamente rielaborato la sua poetica, lasciandosi ispirare dai temi dell’arte classica, che ebbe modo di vedere da vicino in occasione di un viaggio in Italia, compiuto qualche anno prima e al fianco dell’amico Jean Cocteau, con il quale aveva già collaborato nel 1917, quando disegnò scene e costumi del poema-balletto Parade. Picasso fu colpito, in particolare, dalla semplice solennità degli affreschi pompeiani, dalla ricchezza espressiva della realtà ma, come spesso doveva capitare nella lunga biografia dell’artista, solo pochi anni dopo, dal 1925, cambiò ancora direzione, seguendo le tracce del Surrealismo di André Breton, leggendo i segni di un’epoca che stava avviandosi alla tragica conclusione della Seconda Guerra Mondiale.
L’opera, che è in esposizione al museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, sarà visitabile dal 17 giugno all’11 settembre 2016 al Palazzo Zevallos Stigliano, sede espositiva napoletana di Intesa Sanpaolo. L’operazione rientra nell’ambito de “L’ospite illustre”, un progetto di scambi tra l’istituto bancario e i musei, inaugurato a dicembre 2015, quando il Ritratto Trivulzio di Antonello Da Messina arrivò a Napoli dal Museo Civico d’Arte Antica di Torino.
In questo caso, per un arlecchino che viene, una martire va, perché al museo di Madrid sarà esposto Il Martirio di Sant’Orsola, pezzo forte della collezione conservata nel palazzo secentesco. L’opera, eseguita nel 1610 e considerata l’ultima di Caravaggio, farà parte della mostra “Caravaggio y los pintores del norte” – visitabile dal 21 giugno al 18 settembre 2016 e curata da Gert Jan van der Sman – insieme a un’ampia selezione di artisti dell’Europa Settentrionale, da Simon Vouet a Gerrit von Hontorst, condizionati dai modi del Merisi, conosciuti anche in maniera indiretta, attraverso le numerose incisioni e riproduzioni che si diffusero immediatamente in tutto il continente, alimentando la corrente, mai sopita, del Caravaggismo. (Mario Francesco Simeone)
Home page: Pablo Picasso, Arlecchino allo specchio, 1923
Sopra: Michelangelo Merisi da Caravaggio, Martirio di Sant’Orsola, 1610












