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Wolfgang Tillmans, Paulina Olowska, Cosima von Bonin e Cerith Wyn Evans: sono solo un pizzico di nuovi tra quelli degli autori donati allo Stedelijk Museum di Amsterdam, dal collezionista tedesco Thomas Borgmann, in una mossa che “aumenta su scala internazionale la nostra istituzione”, ha dichiarato il museo in una nota
La prima selezione di opere andrà in mostra alla fine del 2017, e si potrà vedere parte di quello che è un grande corpus dell’arte degli ultimi vent’anni, senza inibizioni “tecniche” di sorta: pittura, installazioni, collage, sculture, fotografia, opere su carta e video, talvolta anche in grande dimension.
Borgmann, gallerista a Colonia dal 1969 al 1985 e di nuovo nel 1993-94 con Gisela Capitain, ha spiegato perché ha optato per il museo olandese: «Ho seguito da vicino lo Stedelijk fin dalla mia prima visita nel 1960; questo museo sembrava una casa naturale per queste opere». Una spiegazione decisamente poetica, al tempo di Brexit.
Tre le altre, ad Amsterdam, arriva anche Subject Driven, installazione dell’artista statunitense Matt Mullican, con la quale si avrà una panoramica di tutto il suo corpus di lavoro, creato tra il 1970 e il 2008, che comprende più di 180 singoli pezzi.