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Divenuto celebre grazie alla sua fotografia di strada, Eolo Perfido ha immortalato la quotidianità di metropoli italiane come Roma e Milano, ma anche di molte Capitali straniere. Specializzato in ritratti e rappresentato dall’agenzia Sudest57, Perfido ha collaborato con grandi riviste del calibro del New York Times Magazine e Vogue Russia, oltre ad aver esposto in gallerie private e musei e tenuto lezioni in scuole e istituti.
Tra le infatuazioni giovanili di Perfido, che ha resistito al passare del tempo e all’evolversi della sua fotografia, spicca sicuramente quella per Tokyo, città che non smette di affascinarlo ancora oggi. Questa passione è raccontata dalla mostra TOKYOITES, in scena alla Leica Galerie di Milano fino al 5 novembre.
Dagli scatti della capitale nipponica emerge l’amore di Perfido per gli spazi urbani e per le città, ma soprattutto per i suoi abitanti costretti a muoversi in un dedalo di strade. Nella megalopoli asiatica si spostano con efficienza e ordine milioni di persone al giorno, in una densità abitativa spaventosa dove i tokyoites (il nome degli abitanti della città usato dagli stranieri) riescono a isolarsi grazie agli onnipresenti smartphone. Secondo il fotografo il senso di isolamento e solitudine che i cittadini di Tokyo trasmettono nelle sue foto sono virtù necessarie alla sopravvivenza e alla convivenza di oltre 16 milioni di persone che si muovono da una parte all’altra della città in maniera frenetica, evitando accuratamente di disturbarsi a vicenda. Come spiega lo stesso Perfido “[…] nei miei ripetuti viaggi a Tokyo mi sono accorto di aver osservato una solitudine diversa, mai urlata, ma nascosta con pudore e che sembra assumere la connotazione di un delicato sentimento”. (gt)












