17 marzo 2017

Pompei Re-Birth. La prima “Giornata Nazionale del Paesaggio”, nel segno del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto

 

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Secondo il teorema della Trinamica, l’incontro tra due soggetti ne genera un terzo, sempre. Perciò, dal momento in cui un individuo ne incontra un altro, produrrà sempre un noi, condivisione aperta a nuove forme di relazione con gli altri e con il mondo. Questo concetto è alla base dell’idea di Terzo Paradiso enunciata da Michelangelo Pistoletto nel 2003, accompagnata dall’iconico simbolo dell’infinito a tre cerchi intrecciati. Proprio tale segno diventa l’emblema della prima “Giornata Nazionale del Paesaggio”, istituita dal Mibact, e dedicata alla rinascita dell’area archeologica di Pompei. 
Così, alla presenza di Pistoletto stesso, del Direttore Generale della Soprintendenza di Pompei, Massimo Osanna, e del curatore dell’evento, Paolo Mighetto, è stata completata l’installazione del Terzo Paradiso, nella Palestra grande degli scavi. Una performance corale che ha coinvolto visitatori, restauratori, personale della Soprintendenza e scolaresche, secondo lo schema composto da un cerchio dedicato al passato, con cocci ed elementi facenti parte della storia del sito – insieme a un vagoncino decauville e alle anfore distrutte dal bombardamento del settembre ’43 – e da un altro cerchio ispirato, invece, al futuro, con tutti i materiali tecnologici e funzionali alle attività di scavo. Due figure che, insieme, trovano punto d’unione nel cerchio centrale, composto dalla natura, con la vegetazione originaria della Pompei antica. I vari elementi sono poi stati disposti all’interno dei contenitori utilizzati dagli archeologi per il trasporto dei manufatti, riempiti dal tipico terreno vulcanico della zona, «ogni cassa è un mattone che compone la storia di Pompei» specifica Mighetto. Natura e artificio producono, in tale connubio, una dialettica prolifica con il paesaggio e la vita della città contemporanea. Per la realizzazione di questo simbolo di rinascita per Pompei, è stata scelta la Palestra grande proprio per il suo valore come luogo di incontro, un tempo utilizzata per gli allenamenti dei giovani, ma anche dagli innamorati. 
Così, viene rinnovato a distanza di secoli l’ideale di paradiso, parola che, nell’accezione data da Pistoletto, proviene dall’antico persiano e significa appunto “giardino protetto”. «Oggi il giardino da proteggere è il pianeta. E noi dobbiamo essere dei buoni giardinieri», specifica l’artista, il quale sottolinea l’importanza dell’arte come generatrice della società in cui viviamo. Da Pompei allo spazio – con la prossima missione dell’astronauta Paolo Nespoli – il simbolo del Terzo Paradiso connette le persone a livello globale e locale, un segno estetico che si trasforma in segno etico, nella speranza di rendere l’arte vero veicolo di cambiamento sociale. (Annapaola Di Maio)

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