24 marzo 2017

Tutte le sfumature della “Redenzione”, tra sincretismo religioso, capoeira e crisi economica. Il racconto visivo di Salvino Campos presentato al MADRE

 

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Una raccolta di 385 scatti fotografici, tutti rigorosamente in bianco e nero, un racconto per immagini del fotografo brasiliano Salvino Campos, dal significativo titolo “Redemption”. In occasione della presentazione del volume al MADRE, l’autore, che da venti anni vive tra Napoli e il Brasile, ha spiegato che l’idea è nata per organizzare tutto quello che aveva prodotto fino al 2012, mentre per il titolo ha preso spunto dalla crisi economica globale di quel periodo. Il santo in copertina è un San Giorgio tratto dalla religione afrobrasiliana, suo protettore.
Il direttore del Museo Andrea Viliani ha presentato il fotografo partendo dalla lettura dell’incipit di Mario Martone al libro, da cui si evince come gli sguardi illuminati di Salvino Campos si inseriscano nella tradizione di fotografi napoletani: «È speciale lo sguardo di noi napoletani sulle fotografie di Salvino Campos. Esiste infatti un mondo comune che Napoli ha col Brasile, dolente e vitale allo stesso tempo, tutta ossimori e contraddizioni. Queste fotografie, dovunque al mondo siano state scattate, sono dunque come uno specchio per noi, o meglio come una lente attraverso cui osserviamo qualcosa che ci è molto lontano geograficamente ma molto vicino umanamente. Il suo obiettivo sembrerebbe quasi appartenere a quelli della grande genia dei fotografi napoletani se non ne cogliessimo anche la “saudade” inesprimibile che avvolge ogni cuore brasiliano». Campos ha esposto le sue immagini in diverse mostre, tra il 2013 e il 2016,  al PAN-Palazzo delle Arti di Napoli, al Museo della Casa Rossa di Anacapri, alla Reggia di Caserta e presso la collezione del Museo Nazionale di Capodimonte dove, nel 2011, Angela Tecce, attualmente direttore della Fondazione Real Sito di Carditello e tra gli intervenuti alla presentazione, ha curato una mostra di Campos: «le città erano viste e ancora più vissute da volti di uomini e donne che sembravano scaturire da un luogo comune nel quale vicoli, fisionomie, atteggiamenti, sentimenti ed emozioni non avevano nulla di banalmente etnico ma erano semplicemente vita», parole ancora attuali per descrivere lo sguardo di Campos sul mondo. I temi trattati da Campos spaziano dall’acqua – elemento naturale sempre presente come luogo da cui si stagliano i corpi luminosi, atletici, che rappresenta come i danzatori-lottatori di Capoeira – al movimento, a quei luoghi di passaggio come tram, stazioni della metropolitana, fino a epoche storiche come il Barocco e agli scenari tipici del sincretismo religioso.  
Il critico Mario Franco ha dichiarato che Campos non voleva alcuno scritto che finisse per “dare spiegazioni” e che questo libro andrebbe letto come se fosse un lungo racconto visivo che parli di sincretismo religioso, in cui anche un paesaggio può indurre una partecipazione emotiva, cercando un segno di redenzione e di riscatto. Ha concluso Franco: «Credo che la bellezza di questo libro sia proprio in una sua particolarità: Salvino predilige il grigio. Questi mezzi colori, questo non credere che esista soltanto il bianco e il nero ma che esistano infinite sfumature, anche questo fa parte di una lettura del mondo, non è solo un fatto estetico e formale ma è un fatto che dà profondità a un modo di guardare». Viliani, ringraziata la Iemme Edizioni che ha pubblicato il catalogo, ha concluso annunciando la donazione di un’opera di Campos al MADRE. (Anna Di Corcia)

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