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Quella del 2017 sarà ricordata come l’estate movimentata di Palazzo Ducale. Prima la querelle, finita nelle aule di un tribunale, sui falsi di Modigliani esposti nella mostra realizzata dal gruppo Skira. E adesso la nomina, sempre più realistica, di Luca Bizzarri per la carica di Presidente, succedendo a Luca Borzani, deus ex machina dei grandi eventi culturali della città genovese e il cui incarico è terminato a giugno con l’elezione del sindaco Marco Bucci, come previsto dallo Statuto della Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale, i cui soci sono Regione e Comune, che a dicembre, scaduto l’incarico di Pietro Da Passano, dovranno eleggere anche un nuovo Direttore Generale.
Una indiscrezione che nelle ultime ore è diventata sempre più consistente e che nelle parole di Edoardo Rixi sembra trovare una conferma definitiva, anche se non proprio graditissima: ‹‹Avremmo preferito altri, con profili diversi ma non ci opporremo alla nomina di Bizzarri. Anche perché fare meglio di Luca Borzani sarà difficile, e da parte nostra verrà solo supportato››. Solo poche settimane fa, il segretario regionale della Lega Nord e assessore regionale allo sviluppo economico forniva un identikit decisamente diverso: ‹‹Donna, curatrice di mostre e di musei in Francia››. Qualcuno vi aveva riconosciuto il profilo di Federica Mancini, che proprio ultimamente ha curato “Dessiner la grandeur. Il disegno a Genova ai tempi della Repubblica”, alla Rotonda Sully al Louvre.
Cosa sarà successo nel frattempo? Il nome del comico targato Mediaset e nato a Genova nel 1971, è uscito dalle riunioni tenute dal sindaco Bucci, dall’assessore comunale alla Cultura e alle politiche giovanili, Elisa Serafini, e dall’assessore regionale alla Cultura, Ilaria Cavo. E tanto per le comuni origini che per la trasversalità, pur con le ovvie divergenze di curriculum, sembra fare il paio con la nomina di Carlo Antonelli, già direttore dell’edizione italiana di Rolling Stone, come curatore di Villa Croce.
Anche Luca Bizzarri, figura di spicco nell’entertainment nostrano, dovrebbe proporre un approccio trasversale a dir poco, considerando poi che quello di presidente sarà esclusivamente un incarico di immagine, pur se utile per instaurare rapporti con nuovi sponsor. Mica poco. Possiamo immaginare qualche episodio di Camera Cafè negli ambienti di Palazzo Ducale? «Manterremo tutte le caratteristiche di oggi, ma la nostra Fondazione sarà più glamour», ha dichiarato il sindaco di centrodestra.