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Rifiutare un mazzo di fiori, regalati da Jeff Koons? Succede in Francia, dove l’establishment della cultura si è unito contro la proposta, avanzata dall’artista americano e dall’ambasciatrice statunitense, di dedicare il progetto del Bouquet of Tulips alle vittime degli attentati parigini del novembre 2015. Dopo la accorata lettera di risposta della francesissima società di produzione, che spiegava come si erano svolti i fatti, motivando la richiesta di installare l’opera nei pressi del Palais de Tokyo, sembrava che la situazione potesse sbloccarsi. E invece no. È arrivata infatti un’altra lettera, il cui mittente è il French Art Dealers Committe, associazione professionale istituita nel 1947 con scopi etici, che attualmente rappresenta più di 250 gallerie francesi e che svolge un ruolo importantissimo nello sviluppo del mercato transalpino dell’arte. «Non si tratta di giudicare le qualità estetiche o l’idoneità della scultura come omaggio alle vittime degli attentati, quanto il luogo scelto. Riteniamo che luoghi simili debbano rimanere liberi affinché le istituzioni possano programmare le loro attività secondo le necessità», si legge nella lettera, pubblicata in concomitanza con l’incontro tra Koons e Françoise Nyssen, ministro della cultura del Governo Philippe, il cui esito non è stato ancora reso noto. L’ubicazione è sempre stata la scelta più contestata e nel testo si suggerisce che una buona via di mezzo potrebbe essere decidere di montare l’opera di 12 metri di altezza e 35 tonnellate di peso, in un luogo più adatto. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.