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Metti l’artista italiano più invitato all’estero, Alessandro Sciarroni, e un duo di artisti che indaga la relazione tra immagini e società della comunicazione, i MASBEDO. Aggiungici quattro attori, altrettanti specchi e uno strano sottofondo distopico intervallato da un racconto super yankee con relativo passo country: ecco “Prisma”, lo spettacolo che ieri sera ha fatto idealmente – da calendario ufficiale – la preview della 23esima edizione di miart.
Commissionato da FOG Triennale Performing Arts e miart, lo spettacolo torna proprio sui Cowboys di Sciarroni, spettacolo di 10 anni fa, in cui le identità degli attori venivano occultate proprio grazie all’uso di una serie di specchi portati davanti al volto. Allo stesso tempo però il corpo, in questo caso, sembra assumere una quarta dimensione, accogliere la possibilità di una modificazione profonda, vicina a quell’interregno che si scorge nelle proiezioni che arrivano sul palco e che culminano in un vero e proprio quadro, oltre la pura comunicazione.
La rifrazione è continua, passando per momenti surreali che, reiterati, diventano una sfida alla noia, all’incredulità e alle nostre azioni quotidiane di cowboys metropolitani, e alla ricerca di un’identità che passi anche per qualche momento romantico post-comunicativo.