21 luglio 2000

Dal 29 luglio 2000 al 29 settembre 2000 Biennale Internazionale Città di Carrara

 
All’inizio del nuovo secolo la X edizione della Biennale Internazionale Città di Carrara si presenta con caratteristiche nuove rispetto alle edizioni precedenti. Quest’anno il primato spetta alla scultura del novecento e del futuro a Carrara e dintorni

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Il fatto stesso che la Biennale si svolga nel 2000, all’inizio del nuovo secolo, connota come essa sia un forte elemento di sintesi del passato e, insieme, apertura verso il futuro. Il tema che fa da sfondo all’evento è proprio il futuro della scultura, il suo divenire nell’immediato, soffermandosi sulle ricerche in corso da parte dei massimi esponenti internazionali che con il nostro territorio sono entrati in contatto in questi ultimi anni e che nel nostro territorio hanno trovato materiale e ispirazione per le loro creazioni. Apre la Biennale la scultura “simbolo”, in marmo di Carrara di Mirò, “Oiseau solare”. Si prosegue con i lavori di grandi artisti: da Botero a Mitoraj, da Folon alla Pepper, da Yasuda a Caravan, la Biennale rappresenta lo stato dello work in progress della scultura contemporanea, spesso con opere nuovissime, se non appositamente create per l’occasione. Come nel caso di Anne e Patrick Poirier, che hanno progettato per Carrara una Stanza bianca del silenzio in marmo bianco.
Forma affusolata. Moore
Anche l’allestimento e i luoghi di esposizione sono stati studiati e scelti con cura: il parco della Padula, oasi di verde, si presta magnificamente ad accogliere la sezione contemporanea, immersa nella natura, dove i visitatori potranno passeggiare nei viali rinnovati del giardino all’italiana, voluto dalla famiglia Fabbricotti, e godere in anteprima di quello che potrà essere, con molta probabilità, la futura sede del museo d’arte contemporanea di Carrara e, insieme, dei laboratori di scultura dell’Accademia. La Padula come punto d’arrivo di un percorso che parte dall’Accademia di Belle Arti, attraverso l’ex Banca d’Italia (sede di un doveroso omaggio a Pier Carlo Santini e al design del marmo), piazza Mazzini, via Lorisi Giorgi, piazza Alberica, il Duomo e piazza delle Erbe, che accoglierà uno straordinario marmo di Joan Mirò degli anni Sessanta.
Somaini
E poi l’Ospedale di San Giacomo, sulla via Carriona, che riporta l’attenzione sui vecchi quartieri, su Grazzano, lungo l’asse che si ricongiunge alla Padula. Al San Giacomo, recentemente inaugurato, dopo un sapiente maquillage e un radicale restauro dovuto a Dino Geloni e all’èquipe dell’Ater carrarese, sarà ospitata la Scuola di Carrara.



(dal comunicato stampa)

Lo spettacolo di un secolo all’insegna della grande scultura “andrà in scena”, dal 29 luglio al 29 settembre, in una delle capitali mondiali dell’arte plastica. La Decima Biennale di Carrara, intitolata “Il Primato della Scultura. Il Novecento a Carrara e dintorni” offrirà per due mesi un’occasione davvero unica di fare un bilancio della scultura del XX secolo ammirando 150 opere dei grandi maestri, lungo un itinerario suggestivo, una ‘strada imbiancata’, che porterà dall¹Accademia al Parco della Padula.


Si potranno così incontrare prima nomi come Carlo Fontana e Leonardo Bistolfi, Arturo Dazzi e Arturo Martini; Marino Marini e Giacomo Manzù; Jean Arp e Henry Moore; Francesco Messina ed Emilio Greco; e poi ancora Pietro Cascella, Igor Mitoraj, Fernando Botero, Arnaldo Pomodoro, Giuliano Vangi, Kan Yasuda, Jean Michel Folon, Michelangelo Pistoletto, solo per citarne alcuni. Si tratta di una straordinaria sequenza di marmi e gessi cui va incontro, in piazza del Duomo, il suggestivo Cavallo nero di Fernando Botero. Ad aprire la rassegna è l’unica opera realizzata da Joan Mirò nel materiale lapideo che ha reso celebre Carrara nel mondo, l’Oiseau solaire, a chiuderla l’immensa Stanza bianca del silenzio che Anne e Patrick Poirier stanno appositamente realizzando per l’occasione.


Un motivo di forte interesse sarà dato dalla possibilità di vedere esposte, per la prima volta, nella Chiesa del suffragio i gessi di alcune opere, come Si fondano le città, commissionate a Fausto Melotti per la grande esposizione prevista all’Eur nel 1942. Opere che come quelle di Dazzi e di Gregori, e quelle di Buttini, De Veroli e Morescalchi per il Foro italico introducono qui, proprio a Carrara, città simbolo dell’anarchia e mai tenera nei confronti del regime, una riflessione sull’arte di quegli anni.


Un evento-bilancio che, nel cuore delle Alpi apuane (il regno del marmo) e a due passi dal mare, si annuncia, dunque, come uno dei grandi appuntamenti culturali e turistici dell’estate italiana. Curata da Antonio Paolucci (presidente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara) insieme a Carlo Bordoni (direttore della stessa Accademia) e ad Anna Vittoria Laghi, la Biennale del 2000 segue l’itinerario storico delle vicende della scultura dai primi del secolo a oggi, prendendo spunto dalla presenza a Carrara dei grandi artisti. L¹allestimento è dell¹architetto Bruno Sacchi con la collaborazione dell¹architetto Guido Gorla.


Verranno rappresentate così le tendenze che hanno attraversato il Novecento: il figurativo e l’astratto nelle loro contrapposizioni, ma anche nelle contaminazioni e nei rispecchiamenti, accanto alle nuove prospettive dell’arte proiettata verso il 21° secolo.


Tutto questo seguendo un criterio particolare, che è quello di dare immagine agli artisti plastici che hanno avuto (o hanno tuttora) a che fare con Carrara. Come insegnanti dell’Accademia oppure per aver scelto Carrara e Pietrasanta come luogo di residenza e di lavoro. Alcuni di loro, poi, si sono distinti nelle famose biennali carrarine degli anni tra il ’52 e il ’73. Uno spazio particolare sarà riservato al design del marmo.


Oltre ai grandi nomi e alla panoramica completa di tutta la produzione di un secolo vitale e affascinante come quello appena concluso, la Biennale di Carrara offre lo straordinario valore aggiunto degli spazi espositivi. Non solo per il panorama davvero unico al mondo tra le cave di marmo delle Apuane e il mare, ma anche per le sedi nelle quali si articolerà la rassegna. Dall’Accademia all’ex Banca d’Italia, dal complesso di San Giacomo al ripristinato Parco della Padula, le strade e le piazze del centro storico carrarino saranno una mostra nella mostra, un omaggio a una città-laboratorio della grande arte plastica e della creatività.




Enti promotori: Comune di Carrara, Accademia di Belle Arti di Carrara, Regione Toscana, Amministrazione Provinciale di Massa-Carrara, Cassa di Risparmio di Carrara, Associazione Amici dell’Accademia, Fondazione Cassa di Risparmio Carrara, Internazionale Marmi & Macchine, Camera di Commercio di Massa-Carrara, Fondazione Premio Fabbricotti

Orario della mostra: 10-23 chiuso il lunedì

Prezzo del biglietto: 10.000 ridotto 7.000

Per informazioni: comune di Carrara – ufficio cultura 0585 71423

Catalogo: Maschietto&Musolino 320 pagine con un saggio di Antonio Paolucci L. 80.000 (65.000 in Mostra)


Il sito ufficiale della mostra www.biennalecarrara.it

[exibart]

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