22 giugno 2009

fino a 30.VI.2009 Massimo Lovisco Catanzaro, Open Space

 
Opere che viaggiano. E un artista turista che espone souvenir del suo Grand Tour mentale. In una mostra che è di per sé un viaggio. Un’operazione ironica e scanzonata, ma anche sottilmente critica...

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Voyage Voyage di Massimo Lovisco (Potenza, 1976) è apparentemente un inno al piacere del viaggio come scoperta dell’ignoto. Dietro l’apparenza giocosa, l’artista utilizza un topos dell’arte come metodo d’indagine di comportamenti sociali e come mezzo di riflessione sui linguaggi dell’arte contemporanea.
Già nel titolo, Io sono qui, la performance realizzata con Carmen Laurino, pone l’accento sul tema della traccia, della fotografia come impronta di una presenza. Invitati a Santa Severina, un castello in Calabria, a realizzare un’opera che dialogasse con il luogo, gli artisti hanno assunto i panni della coppietta in gita, facendosi fotografare in pose vacanziere dagli altri artisti invitati all’evento; hanno poi stampato ed esposto le foto realizzate quel giorno stesso.
L’opera corale è un omaggio alle esposizioni in tempo reale di Franco Vaccari, ma ironizza anche sui riti del turismo di massa, che spesso rendono vacua e superficiale un’occasione conoscitiva come l’esplorazione di posti sconosciuti. Strizzano l’occhio a Martin Parr le foto dei due artisti con occhialoni da sole, zaini stracolmi e pose rigide sullo sfondo di paesaggi mozzafiato.
Massimo Lovisco - The Drawing Book - 2008 - fotografia digitale - cm 30x60
Negli altri lavori esposti, come sottolinea il curatore Silvano Manganaro, a viaggiare sono le opere: l’attenzione si sposta allora sul mezzo postale. In The drawer book, un’operazione di mail art, l’artista ha fotografato i cassetti di amici come fossero “ritratti” e ha spedito le foto a persone sconosciute in giro per il mondo, chiedendo loro di attribuire un aggettivo alle immagini. Le fotografie hanno un fascino ambiguo, la grafica pop è accattivante come una pubblicità, ma gli oggetti fotografati hanno qualcosa di intimo da raccontare, che contraddice l’apparenza glamourous del primo sguardo. L’individuo con la sua storia sfugge all’immagine omologante del linguaggio di massa.
Una mostra prêt-à-porter è Ubik, silenti paesaggi fotografati chissà dove e chissà quando, da spedire ovunque. L’artista sta inviando la mostra in posti periferici come baraccopoli in Uruguay o piccoli centri in Romania: l’arte non ha bisogno di grandi mezzi, ma solo d’idee. Operazione critica nei confronti di un sistema sempre più accentrato, che esclude le periferie dalla storia e dalla cultura.
Massimo Lovisco - Ubik - 2006-09 - fotografia digitale - cm 10x15
La visione di una mostra è già un viaggio di per sé”, scrive Manganaro; “una mostra legata al viaggio è, dunque, una sorta di mise en abyme”. All’inaugurazione, i visitatori di questo “viaggio nel viaggio” sono stati attori della performance Greetings from, scrivendo cartoline dalla mostra a parenti e amici. E le opere, riprodotte in formato ridotto, continuano a viaggiare. Duchamp docet.

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dal 26 maggio al 30 giugno 2009
Massimo Lovisco – Voyage Voyage
a cura di Silvano Manganaro
Oper Space Centro per l’Arte Contemporanea
Via Romagna, 55 (località Santa Maria) – 88100 Catanzaro
Orario: lunedì, mercoledì e venerdì ore 17-20 e per appuntamento
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 096161839; openspace.artecont@tele2.it

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