18 ottobre 2012

Fino al 25.XI.2012, Pino Pascali. Cinque bachi da setola e un bozzolo Polignano a Mare, Fondazione Pino Pascali

 
Apre veramente la Fondazione dedicata a Pino Pascali con una mostra con bachi da seta e un contorno di artisti locali e montenegrini. Dove a fare da gran cerimoniere non poteva mancare Fabio Sargentini -

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Rappresenta la prima vera e propria mostra del nuovo spazio che accoglie la Fondazione Pino Pascali a Polignano a Mare, dopo la “festa” corale inaugurale che ha proposto le opere degli artisti pugliesi segnalate da critici, associazioni, giornalisti e gallerie del territorio. Parliamo di “Cinque bachi da setola e un bozzolo” del grande Pino ad aprire infatti la nuova stagione di quello che è ad oggi l’unico museo d’arte contemporanea in Puglia. Spiazzano per la loro ingenua e palpabile forza espressiva i grandi bozzoli concepiti mediante l’assemblaggio di scovoli in setola proposti nel grande ambiente che si affaccia sul mare, adeguatamente schermato per ricreare il mitico ambiente che accolse le medesime opere circa mezzo secolo fa all’Attico di Fabio Sargentini. E c’è difatti Sargentini – nella doppia veste di curatore e collezionista, ma soprattutto angelo custode di Pascali – nella regia di questa piccola ma significativa mostra, che per il museo ha anche il sapore dell’assestamento dopo le polemiche che hanno accompagnato la collettiva inaugurale e l’apertura del nuovo spazio con i relativi problemi legati al restauro dell’edificio.

Ma contano i fatti e non si può negare che l’impegno c’è, e l’entusiasmo pure, per garantire una programmazione tra sguardi indigeni – come conferma anche la sezione degli artisti pugliesi (tra cui Carone, Iurilli, De Mitri, Giannuli, Miccolis, Teofilo) proposti nella sezione permanente appena allestita – e le attenzioni che travalicano il territorio, come ribadiscono le opere legate ai “Premi Pascali” (la prossima edizione, assicurano dal museo, è già in cantiere e sarà inaugurata a dicembre) andati in scena nell’ultimo decennio nella precedente sede, con Adrian Paci, Giovanni Albanese, Jan Fabre, Bertozzi & Casoni e altri.

La mostra in corso è anche un momento per rinsaldare la collaborazione con Sargentini, che a Polignano a Mare è molto legato poiché fu tra gli animatori di una felice stagione di mostre e happening che andarono in scena nella baia di Cala Paura, alle porte del paesino adriatico. Era “Pino Pascali. Ritorno a mare”, una manifestazione curata da Sargentini e da Rosalba Branà, direttrice del museo di Polignano, che portò una ventata d’aria (culturale) fresca nel paese natale dell’artista nei primi anni Novanta. Insieme ai cinque bruchi, e alle due sale dedicate ai cimeli e agli studi di Pascali della collezione permanente, in mostra al museo di Polignano fino al 14 ottobre c’è stato anche un drappello di artisti montenegrini contemporanei, all’interno di un progetto di scambio tra la Puglia e alcune realtà culturali montenegrine. Sei gli artisti coinvolti: Irena Lagator, DanIjela Mrsulja, MarIja Popovic, Natalija Vujosevic, Ana Pojovic e Djordje Rasovic, operativi attraverso un percorso per nulla periferico, anche sotto il profilo dei linguaggi, ribadendo così quel fermento che sta caratterizzando l’Est europeo, anche sotto il profilo degli spazi espositivi: il museo d’arte contemporanea di Cetinje, inaugurato qualche mese fa, con dei progetti legati anche all’arte pugliese nei suoi spazi collaterali, conferma questa propensione.

Lorenzo Madaro

mostra visitata il 9 ottobre 2012

dal 14 settembre al 25 novembre

Pino Pascali. Cinque bachi da setola e un bozzolo

a cura di Fabio Sargentini

Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare (BA)

Orari: tutti i giorni ore 11-13 e 17-21. Chiuso il lunedì

Info: 080.42.49.534

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