26 luglio 2011

fino al 30.X.2011 She Devil 5 Roma, Macro

 
13 video si susseguono nel V- tunnel del Macro per la rassegna She Devil 5. L’identità femminile diventa argomento di riflessione per artiste di provenienza e fama internazionale, presentate da altrettante donne attive nel mondo dell’arte…

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Come prefigurato dal titolo She Devil, che ammicca tanto al personaggio della Marvel quanto al film di Susan Seidelman del 1989, da questi video emerge un’immagine di donna ironica e pungente, indiscreta ed emancipata. Le tematiche proposte per indagare la femminilità sono molteplici, a partire dal corpo, luogo privilegiato di paure, ansie, malattie ma anche realizzazioni e affermazione di sé. In apertura della rassegna Stick (2008) di Katarina D. Martin (Germania, 1971), dove la telecamera fissa su un particolare del volto e la reiterazione ossessiva, trasformano un gesto quotidiano in un atto quasi macabro, sintesi delle violenze, fisiche e psichiche, sofferte dalle donne. Cheerleader (2006) di Katarzyna Kozyra (Varsavia, 1963) è un’ironica riflessione sulle dinamiche relazionali indotte dalle diverse tipologie di apparenza estetica. La condizione femminile è posta al centro nel video di Janet Biggs (Harrisburg, 1959) Brightness All Around del 2011, in cui viene contrapposta la figura di una donna che lavora in miniera a quella di Bill Coleman cantante e sex symbol. Dal carattere fortemente provocatorio sono i video di Laurel Nakadate (Austin, 1975) e di Nina Lassilla (Helsinki,1974) come nel primo (Oops!,2000), in cui l’artista mette insieme una serie di bizzarri spettacoli, girati negli appartamenti di uomini sconosciuti, abbordati per strada e decisamente poco attraenti; nel secondo – Woman with Knife – , la protagonista rifila, con foga e attenzione maniacali, la lama di numerosi coltelli custoditi in una sospetta valigetta rossa, lasciando un punto interrogativo nello spettatore circa l’uso degli stessi.

Un tono più lirico e poetico hanno i video di Berni Searle (Cape Town, 1964) e Bahar Behbahani (Tehran,1979). Seeking Refuge (2008) rappresenta il cammino di una donna, con le mani e i piedi dipinti di henné, attraverso un percorso reale e metaforico. Suspended (2007) parte da una posizione inusuale e scomoda per compiere un percorso a ritroso nel tempo attraverso la poesia dell’ambiente domestico. A sfondo politico e polemico è l’opera di Jen DeNike (Connecticut, 1971) Flag girls, in cui delle ragazze preferiscono la nudità piuttosto che il pesante “abbraccio” della bandiera americana, simbolo dell’intero paese. Real Snow White (2009) di Pivli Taklava si pone come opera di critica sociale, perché la protagonista vestita da Biancaneve non ha paura di sfidare la Disney per svelarne gli interessi economici, nascosti dietro l’ipocrisia di offrire un mondo ideale. Ricco di significato è l’urlo silenzioso della sirena Janaina Tschäpe , che in Untitled/Scream (2004), non solo attualizza un mito ma lo desacralizza umanizzandolo. Sulla medesima scia, della sfida e del paradosso, si collocano i lavori di Valerie Le Blanc (Toronto) e Kate Street (1979).

 Il primo Walking on water (2009) è una lotta contro la forza di gravità, mentre il secondo –  Flowering (2010) – unico filmato di animazione, rappresenta la metamorfosi di una fanciulla in pianta. Infine Dressage (2009) di Julika Rudelius (Colonia, 1968), costituisce una profonda riflessione sull’adolescenza, mettendo in scena gli aspetti reconditi di questa fase della vita. Nel complesso She Devil si rivela un progetto attualissimo, perché sebbene vengano messi in risalto gli aspetti ancora difficili della condizione femminile, emerge contemporaneamente una volontà di cambiamento e una presa di coscienza mai così forte prima d’ora.

 

ludovica palmieri

mostra visitata il 6 luglio 2011

She Devil

a cura di Antonia Alampi, Susanna Bianchini, Benedetta Carpi de Resmini, Dobrila Denegri, Maria Garzia, Laura Giorgini, Maria Cristina Giusti, Caterina Iaquinta, Manuela Pacella, Cristiana Perrella, Lydia Pribisova, Elena Giulia Rossi, Chiara Vigliotti

in collaborazione con Studio Stefania Miscetti

dal 25 giugno al 30 ottobre 2011

Macro Museo d’Arte Contemporanea di Roma

Via Nizza, 138 (angolo via Cagliari, zona Nomentana- Porta Pia) 00198, Roma

Piano Terra

Orario: da martedì a domenica ore 10-19

Ingresso: Intero € 10; ridotto € 8

Info: tel. +39 06671070400; fax +39 068554090;

macro@comune.roma.it

www.macro.roma.museum

Studio Stefania Miscetti: www.studiostefaniamiscetti.com  info@studiostefaniamiscetti.com

[exibart]

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