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fino al 31.XII.2002 Archeologia e petrolio Metaponto (mt), Museo Archeologico
altrecittà
La mostra raccoglie i reperti più interessanti e anche i più preziosi delle civiltà che hanno segnato la storia antica della Basilicata. In Lucania l’Eni estrae gas e petrolio, ma sostiene anche la cultura…
di Katya Madio
L’Eni e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata sono riusciti a coniugare la storia con l’avvenire, la tutela del patrimonio culturale e la realizzazione di un progetto di sviluppo energetico e produttivo. Val d’Agri, valle del Sauro e Metaponto sono zone fertili, terre in cui nei millenni passati prosperò la civiltà della Magna Grecia, dove vissero comunità italiche e dove i Romani fondarono città come Grumento, lasciando tracce indelebili. Terre che nelle viscere nascondevano anche un altro tesoro: il petrolio. Ciò ha reso necessaria la costruzione di un oleodotto (140 Km di condotte) tra Viggiano e le raffinerie di Taranto.
Durante i lavori sono stati individuati ben cento siti archeologici, in precedenza sconosciuti, permettendo che importanti testimonianze del passato tornassero alla luce.
I rinvenimenti più significativi si riferiscono al territorio della colonia greca di Metaponto e i centri indigeni dell’Enotria, necropoli di Metaponto, dove sono stati ritrovati importanti corredi funerari. Vasi decorati con scene a figure nere e rosse, raffinati gioielli in oro e argento, persino piccoli oggetti egizi e ambra del Mar Baltico. Tombe talmente ricche che gli archeologi hanno dovuto sviluppare innovative tecniche di scavo. Come lo ”strappo”: il contenuto della tomba viene praticamente sollevato e trasportato altrove e solo successivamente si procede con ”microscavi”. Una tecnica laboriosa – per completare lo scavo di una tomba un archeologo esperto impiega più di un mese – ma che consente di non perdere e distruggere nulla.
Tra i reperti più importanti si segnalano anelli in oro e corniola da Metaponto (IV secolo avanti Cristo), un’hydria protolucana a figure rosse del pittore di Amykos (inizi del IV secolo a.C.), un elmo corinzio da Chiaromonte (VI secolo a.C.), i vasi a figure rosse con scene di rituali funebri da Viggiano (IV secolo a.C.).
Affascinante trovarsi sommersi dalla storia a tanti secoli di distanza pensando per una volta che, come ha sostenuto il Presidente Ciampi, “Fa piacere vedere come economia e archeologia abbiano trovato un così felice connubio ”.
katya madio
mostra visitata il 2 ottobre 2002
Archeologia e petrolio; dal 24 luglio fino al 31 dicembre 2002 c/o il Museo Archeologico , Via Aristea – Metaponto (Matera). Orario: 9 – 20 da martedì a domenica . Ingresso: € 2. Informazioni: Tel. 0835/745327
[exibart]
Dice Ciampi che fa piacere vedere come economia e archeologia abbiano trovato un così felice connubio. Forse dovrebbe essere anche un dovere da parte delle compagnie petrolifere sponsorizzare tali iniziative. Non sono forse le ricchezze accumulate dalle ultra-multinazionali dovute grazie a cio’ che e’ sottoterra?