29 maggio 2017

Fino al 4.VI.2017 Cortesie per gli ospiti. Un gallerista. La sua visione. Un progetto espositivo Palazzo Collicola Arti Visive, Spoleto

 

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Grazie alla proroga al 4 giugno, dettata dalla pubblicazione di un catalogo-compendio, a Palazzo Collicola la cortesia è ancora di casa. Merito del direttore Gianluca Marziani che riesce a trasmettere la propria marca curatoriale all’agenda delle rassegne espositive, qui impreziosita dal felice connubio con Giampaolo Abbondio, con il quale si era già misurato nel 2003 in “The season”. Un invito fatto “al gallerista e non alla galleria” perché essere gallerista come lo è Abbondio prescinde dall’avere uno spazio ma è “un relazionarsi col mondo attraverso una passione”.  Se ne delinea così la figura di mecenate anziché di un mercante che sa sviluppare grandi progetti secondo una vera e propria indagine veggente, molto personalizzata, come sottolinea lo stesso Marziani. 
Il referente storico della celeberrima Pack di Foro Buonaparte 60 – oggi l’attività prosegue in Viale Sabotino, nel nuovo Spazio 22 condiviso con Federico Luger – ha affidato, a sua volta, la curatela al veterano Luigi De Ambrogi, direttore d’orchestra di una sinfonia tra 28 artisti tra passato e presente della galleria, una sorta di carrellata tra sintetiche ed efficaci personali che si completa con un afflato collettivo nella sala più grande  – dove sono esposti Marina Paris, Gianni Colosimo, Debora Hirsch, Miltos Manetas, Fathi Hassan, Giuseppe Pietroniro, Bartolomeo Migliore, Nicola Di Caprio, Yannis Bournias, Pablo Candiloro, Ofri Cnaani, Peter Belyi, Wainer Vaccari, Alberto Di Fabio – che traccia la dimensione speculare di cosa siano stati i quindici anni della galleria e relativa linea strategica. Ne deriva, senza falsa retorica socio-politica o strizzatine d’occhio al commerciale, un mostra ambiziosa e quasi sentimentale perché, come confessa Abbondio, a comporla sono quegli artisti che gli “hanno regalato i loro sogni migliori”. 
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A cominciare dalle trasgressioni non fittizie, intercettate dalla lungimiranza di chi ha saputo investire, da pioniere, in nomi quali Franko B, qui con le tag del “black period” che, sebbene già esposte in più occasioni, meritano da sole la visita alla mostra o le raffinate e insieme ripugnanti stampe lambda di uno dei più radicali artisti del panorama internazionale, il russo Oleg Kulic, che mette in scena bestialità ferina e follia umana; ambiguità e mostruosità sono un po’ il leitmotiv anche di uno dei più riusciti shooting di Matteo Basilè che sembra gareggiare con l’imponente -anche numericamente- teoria di primi piani, dalla sacralità ieratica e dal calore caravaggesco, di Andres Serrano. Non manca mai l’attenzione alla forma, il che rende particolarmente trasversale la marca della galleria: si va dalle secche silhouette di architetture in bianco nero di Marco Neri ai cromatismi dipinti a tempera su sezioni di tronco da Jason Middlebrook, imbattendosi – nel labirintico bianco inanellarsi delle sale del secondo piano- in saggi di Robert Gligorov, Simone Bergantini, Robert W. O. Stone, Edo Bertoglio, Andrei Molodkin, Marìa Magdalena Campos-Pons, Masbedo, Zang Huan
Ma non finisce qui: lo spazio del Palazzo accoglie anche l’installazione diffusa dell’artista in residenza Soichiro Shimizu, DESTRUCTION FOR CREATION, progetto sollecitato dal recente terremoto. Un evento tragico che, tuttavia, ha indotto Marziani a rimanere ben saldo al timone della sua nave, tanto da voler impreziosire, come in un contemporaneo kintsugi, le piccole fratture evidenziatesi negli intonaci delle sale della collezione permanente al piano Zero con integrazioni di Vincenzo Pennacchi, perché offrissero una “cucitura iconografica e morale, una sutura viva nel corpo della consunzione naturale”.  
Giusy Caroppo
mostra visitata il 4 marzo 
Dal 4 marzo al 4 giugno 2017
Cortesie per gli ospiti. Un gallerista. La sua visione. Un progetto espositivo
Palazzo Collicola, piazza Collicola 1 
Orari: da lunedì a domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30. Chiuso martedì
Informazioni: tel. 0743.46434; info@palazzocollicola.it, www.palazzocollicola.it 

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