22 novembre 2011

fino al 4.XII.2011 Punk, l’ultima rivoluzione Bologna, Ono Arte Contemporanea

 
A più di trent'anni di distanza dalla sua nascita il Punk si offre in un' esaustiva retrospettiva su se stesso. All'interno di uno spazio espositivo, che si mette a disposizione dell'arte in tutte le sue varianti, la storia di una controcultura che ha caratterizzato gli anni Settanta...

di

Fenomeno di moda e di cultura, il punk si offre al visitatore mostrando tutte le sue cause e i suoi effetti.  La mostra si apre direttamente sul mondo del 430 di King’s Road, il negozio di abbigliamento di Malcolm McLaren e Vivienne Westwood, e sul suo ruolo fondamentale nella definizione dell’anima stessa del punk, ricercando un’identità e un brand da darsi e da dare a quel momento culturale. A farlo rivivere sono numerosi scatti sia firmati da grandi nomi come David Corio (Londra 1960), sia da anonimi autori che documentano con verità i punk duri e puri, come quelli di American forum, e che fanno rivivere l’atmosfera che allora si respirava, mettendo a fuoco personaggi centrali come Jordan, commessa fondamentale del negozio, musa, modella e provocatrice, a testimoniare su come il punk non sia stato solo abiti e  pose atteggiate ma carisma e voglia d’espressione.

La musica ovviamente è un altro cardine della mostra e i Sex Pistols in primis, attorniati com’erano da un entourage d’eccezione: oltre a McLaren, stilist e manager, c’erano artisti e fotografi come Jamie Reid (British 1947), John Tiberi, Bob Gruen (New York City 1945) ad immortalarli sul palco e nel quotidiano, così da regalare al pubblico futuro la possibilità di affiancare alla dissacrante interpretazione di My way  l’immagine di Sid Vicious mentre legge assorto Mad Magazine nel suo privato.
Il percorso prosegue approfondendo l’importanza che il Silver Jubelee, le nozze d’argento della regina Elisabetta II, ha avuto nello svolgimento dell’arte punk sia come occasione pubblicitaria, per portare avanti il messaggio antimonarchico che la connotava, sia come evento conclusivo, dato il mancato concerto sul Tamigi per il lancio di God Save The Queen. Il concetto di attacco alla monarchia come potere costituito viene affrontato nell’esposizione riportando varie creazioni della coppia Westwood-McLaren e diverse opere di Jamie Reid (è ormai storica l’immagine della regina d’Inghilterra con le svastiche negli occhi o la bocca chiusa da una spilla da balia).

Il punto di forza dell’allestimento all’Ono è rappresentata, oltre che da un congruo nucleo di fotografie anonime, anche da una serie di scatti dell’indimenticabile concerto dei Clash in Piazza Maggiore a Bologna nel giugno del 1980. L’obiettivo qui è puntato non sula band ma sulla gente della piazza: gli involontari protagonisti  sono ripresi in tutta la loro normalità di fan e seguaci del gruppo musicale, celati sotto la graffiante e rude immagine che solo il punk avrebbe potuto dare, col suo trucco pesante, i capelli ‘futuristici’ e i vestiti strappati.
La mostra insomma affronta l’argomento analizzandolo sotto tutti i suoi molteplici  aspetti offrendo al visitatore non solo il classico materiale da esposizione ma anche oggetti di design ed editoria specializzata, utile strumento critico e di approfondimento.
 
 
 
claudia viroli
mostra visitata l’8 novembre 2011
 
 
Punk, l’ultima rivoluzione
Ono Arte Contemporanea
Via Santa Margherita 10, 40123, Bologna
Orario: dal martedì al sabato ore 10-13 e 16-21.30
Info: Tel/fax +39 051262465; info
vittoria@onoarte.com  elena@onoarte.com www.ono.com
 
[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui