23 gennaio 2021

2,5 milioni ai ricercatori per decifrare i misteriosi Papiri di Ercolano

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I Papiri di Ercolano, carbonizzati dall’eruzione del Vesuvio del 79 dC, saranno finalmente decifrati grazie all’utilizzo di avanzate tecnologie e a software di intelligenza artificiale

Il CNR ha annunciato che i preziosi papiri di Ercolano saranno decifrati dai ricercatori italiani, anche grazie all’uso dell’Intelligenza Artificiale. Il progetto GreekSchools dell’European Research Council, guidato da Graziano Ranocchia, durerà cinque anni e sarà coordinato dall’Università di Pisa, dall’Istituto di Scienze del Patrimonio culturale, dal Consiglio Nazionale delle ricerche e dal MiBACT-Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli. Il progetto durerà cinque anni e saranno messi a disposizione circa 2 milioni e 500mila euro.

Finalmente si avvieranno gli studi sui documenti carbonizzati nel 79 d.C. dall’eruzione del Vesuvio e riscoperti nel 1752, in quella che è oggi conosciuta come la Villa dei Papiri. Al 1986, l’inventario ufficiale riportava 1826 papiri, di cui oltre 340 quasi completi, circa 970 in parte leggibili e più di 500 in frammenti carbonizzati.

Il CNR ha spiegato che lo scopo delle ricerche, oltre che studiare i papiri (che pare contengano testi filosofici di fondamentale importanza), è anche quello di testare le più avanzate tecnologie a disposizione per la decifrazione.

I Papiri di Ercolano, conservati nella Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, sono di difficile lettura e le edizioni attualmente disponibili delle opere in essi contenute sono ormai superate. Il progetto GreekSchools ha lo scopo di decifrare anche i particolari più nascosti al fine di produrre un testo critico affidabile e accresciuto della Rassegna dei Filosofi di Filodemo di Gadara, trattato scritto alla fine dell’età ellenistica, da cui è possibile ricavare un resoconto della storia delle scuole filosofiche greche storicamente più attendibile.

I ricercatori useranno i laboratori mobili della piattaforma Molab, applicando tecniche non invasive a papiri opistografi e stratificati con l’obiettivo di leggere il testo. Il CNR poi formerà e svilupperà un ambiente innovativo orientato alla filologia computazionale, web-based, open access, open source, e supportato da tecniche avanzate di analisi automatica del testo, finalizzato alla riduzione collaborativa e conservazione a lungo termine, all’indicizzazione multidimensionale, alla pubblicazione digitale e alla fruizione intelligente dell’edizione. Il progetto si svolgerà a Napoli, all’Officina dei Papiri della Biblioteca Nazionale, e sarà ospitato nella sede del CNR-ISPC, nei locali dell’Università Suor Orsola Benincasa.

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