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In Francia tornano alla luce i resti di un antico mausoleo galloromano
Archeologia
di redazione
I resti di una serie di costruzioni e strutture gallo-romane, sono stati portati alla luce nel corso di una campagna di scavi in un quartiere di Néris-les-Bains, un piccolo Comune dell’Alvernia, in Francia. Per gli archeologi, si tratta di una «Scoperta senza precedenti». Avviati da un team dell’INRAP – Istituto nazionale francese di ricerca archeologica preventiva, i lavori hanno fatto emergere due edifici dalla pianta parzialmente leggibile e altri due dei quali sono superstiti dei muri con tegole, oltre a una rete di tubazioni. Nell’area nord-occidentale del lotto di scavi è stata scoperta invece una grande fossa. Ed è stato nei pressi di questa cavità che gli archeologi hanno scoperto vari reperti usati per datare il sito al periodo gallo-romano tra il I e il V secolo.
Tra i reperti, un frammento di modiglione, la mensola scolpita che sostiene la parte superiore sporgente della cornice negli ordini architettonici, e un pilastro rettangolare scolpito a foglie intrecciate, sormontato da una figurina. Ritrovato anche un elemento architettonico conico di circa 55 pollici di diametro, con la superficie scolpita a scaglie, che doveva fare parte di una guglia.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/01/gallo-roman-mausoleum-neris-les-bain-inrap-2-1536x1152.jpeg)
Notevole, in particolare, la scoperta di 21 blocchi di arenaria, «Una grande sorpresa», ha commentato Marie-Laure Thierry, capo dell’operazione dell’INRAP. Una volta puliti, i blocchi hanno svelato le loro decorazioni a bassorilievo che, secondo Thierry, hanno un carattere senza precedenti per Néris-les-Bains.
Il rilievo più rappresentativo, secondo il team, è un frammento di fregio, che misura circa 70 centimetri pollici per 17, che ritrae Tritone, dio greco del mare, con le braccia aperte, i capelli lunghi e i tentacoli che terminano con foglie di palma. È affiancato alla sua destra da un cavallo o, più probabilmente, da un cavalluccio marino, di cui sono visibili solo le due zampe anteriori.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/01/neris-assemblage-mausolee_6375479.jpeg)
La combinazione del fregio, della frammento della guglia con squame che ricordano il dio del mare e della cornice ornata, ha portato i ricercatori ad associare i reperti a mausolei costruiti nel I e II secolo. Il motivo che rappresenta una figura della mitologia greca e romana, in particolare, simboleggia il viaggio dei beati nell’aldilà. Ma «Non era certo una tomba per i comuni mortali», ha detto Thierry del monumento. Altre strutture funerarie comparabili sono state individuate in Alvernia, ad Aulnat e Mont-Dore, dove sono stati rinvenuti manufatti simili raffiguranti Tritone.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/01/gallo-roman-mausoleum-neris-les-bain-inrap-4-1536x1152.jpeg)
Il team INRAP prevede di effettuare studi dettagliati dei blocchi architettonici per supportare l’ipotesi iniziale e chiarire ulteriormente alcuni passaggi della storia di Néris-les-Bains. Il terreno scavato si trova tra il quartiere di Villattes e l’acquedotto di Combes, a sud-est dell’antico agglomerato di Néris-les-Bains, un tempo chiamato Neriomagus poi Aquae Nerii.
La città, nota soprattutto per le sue terme – il suo nome deriva da Nérios, dio gallico della sorgente e “nero”, in greco antico, significa acqua – fu colonizzata da Roma nei primi secoli, un periodo testimoniato dal numero di rovine e reliquie romane e galliche, tra cui un anfiteatro, che sono stati scavati nell’area a partire dal XIX secolo. Anche la chiesa romanica fu costruita su mura galloromane, che potrebbero essere i resti di una basilica.
Secondo l’INRAP, la recente scoperta dell’insediamento e dei suoi manufatti potrebbe aprire «Una nuova prospettiva sull’occupazione di questo settore periferico e poco conosciuto dell’antico agglomerato di Néris-les-Bains».