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In Messico torna alla luce un grande sito archeologico, sulla linea del Treno Maya
Archeologia
di redazione
In Messico, nella penisola dello Yucatan, un imponente sito archeologico ascrivibile alla cultura Maya, composto da più di 300 edifici, alcuni dei quali alti più di otto metri, è tornato alla luce nelle ultime settimane. I reperti sono stati ritrovati, in particolare, in un’area compresa tra la Playa del Carmen e Tulum, durante i lavori di costruzione del famigerato “Treno Maya”, una linea ferroviaria di 1500 chilometri fortemente voluta dal Presidente Andrés Manuel López Obrador, per trasportare i turisti dalle spiagge di Cancún e della Riviera Maya alle rovine di Palenque e di altri siti archeologici.
Con un costo di sviluppo di circa 8 miliardi di dollari, l’infrastruttura ha però incontrato l’opposizione di molti archeologi e attivisti per l’ambiente, secondo i quali la realizzazione del progetto metterebbe a rischio l’ecosistema umido della foresta tropicale mesoamericana, già fragile a causa di rifugio di animali selvatici che hanno bisogno di ampi spazi vitali, quali giaguari, ocelotti e coccodrilli. Contrarie alla costruzione anche le popolazioni native che, dopo una consulta popolare svoltasi a novembre, hanno respinto qualsiasi cambiamento dell’uso del territorio.
La recente scoperta archeologica è un altro tassello che potrebbe complicare la realizzazione del progetto. «Sono in corso adeguamenti tecnici alla parte meridionale della Sezione 5 della ferrovia, al fine di proteggere un enorme sito archeologico che abbiamo riconosciuto come Paamul II», ha affermato Diego Prieto, direttore dell’INAH – Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico, durante la conferenza di presentazione del ritrovamento, la scorsa settimana.
Prieto ha anche svelato alcune informazioni sui reperti, tra cui 431 vasi di ceramica e 423 ossa umane provenienti da sepolture, oltre ad aver mostrato mappe schematiche dell’ipotetica estensione dell’insediamento. Con solo l’11% della ricognizione archeologica completata nella Sezione 5, tuttavia, le scoperte potrebbero essere solo agli inizi. Le regioni di Quintana Roo e dello Yucatan sono note da tempo per essere ricche di siti archeologici, qui si trovano gli incredibili resti di Chichen Itza, e la maggior parte degli studiosi crede quelli scoperti siano solo una minima parte.
Ma la costruzione del Treno Maya andrà avanti, sebbene con qualche deviazione: il sito sarà protetto come corridoio ecologico e archeologico. I manufatti rinvenuti dovrebbero essere esposti nei musei di tutto il Paese. Sebbene il progetto sia attualmente in ritardo, l’apertura è prevista entro dicembre 2023, insieme al nuovo aeroporto di Tulum.