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Biennale di Venezia, il Qatar avrà un Padiglione permanente ai Giardini
Architettura
di redazione
Un nuovo protagonista si aggiunge al prestigioso scenario della Biennale di Venezia: come anticipavamo già qualche mese fa, il Qatar avrà un proprio padiglione nazionale nei Giardini, segnando un ingresso storico in uno spazio che, dal 1895, rappresenta il cuore delle esposizioni internazionali d’arte e architettura in Laguna. L’ultima inaugurazione di un padiglione in questa sede risale al 2015, con la ristrutturazione del Padiglione dell’Australia, preceduta dall’apertura del Padiglione della Corea del Sud, di Seok Chul Kim e Franco Mancuso, nel 1995. L’arrivo del Qatar porta a 31 il numero dei Paesi con padiglioni permanenti ai Giardini, consolidando l’impegno del Paese del Golfo Pesico nella diplomazia culturale su scala globale. Il Padiglione del Qatar sarà costruito nei pressi del Bookshop Pavilion progettato da James Stirling.

Un nuovo spazio per il dialogo tra culture
L’iniziativa è frutto di un Protocollo di collaborazione siglato nel giugno 2024 tra Qatar Museums e il Comune di Venezia, volto a rafforzare i legami culturali e socio-economici tra il Qatar, la città lagunare e l’Italia.
«La Biennale di Venezia è il più prestigioso evento al mondo nel campo dell’arte e dell’architettura, e i Giardini rappresentano il paesaggio storico in cui straordinari padiglioni si ergono come ambasciatori delle loro nazioni. Il Qatar è orgoglioso di entrare a far parte di questo gruppo internazionale, consolidando il proprio ruolo di leader globale nella diplomazia culturale», ha dichiarato Sua Eccellenza Sheikha Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al Thani, Presidente di Qatar Museums e Commissaria del nuovo padiglione.
Ad accogliere il Qatar nella sua nuova sede è stato Pietrangelo Buttafuoco, Presidente de La Biennale di Venezia, che ha sottolineato il profondo legame storico tra Venezia e il mondo arabo, ricordando come la Serenissima fosse un crocevia di scambi culturali e commerciali con l’Oriente.
Architettura e ospitalità: il tema del debutto del Padiglione Qatar
Il luogo in cui sorgerà il padiglione del Qatar verrà inaugurato a maggio 2025 in occasione della 19ma Mostra Internazionale di Architettura, curata da Carlo Ratti e presentata proprio oggi. Community Centre è il titolo dell’installazione dell’architetta pakistana Yasmeen Lari, promossa dall’Art Mill Museum – il futuro museo di arte contemporanea di Doha – parte della mostra Beyti Beytak. My home is your home. La mia casa è la tua casa, che sarà allestita sia ai Giardini che presso ACP-Palazzo Franchetti.
Curata da Aurélien Lemonier e Sean Anderson, la mostra esplorerà il tema dell’ospitalità nell’architettura contemporanea del Medio Oriente, Nord Africa e Asia meridionale, celebrando il ruolo dell’accoglienza come elemento costitutivo del paesaggio costruito. L’esposizione presenterà le opere di oltre 20 architetti della regione MENASA (Medioriente e Nord Africa), molti dei quali per la prima volta a Venezia.
Tra gli autori, figurano Raj Rewal (India), Nayyar Ali Dada (Pakistan), Abdel Wahed el Wakil (Egitto) e Minnette de Silva (Sri Lanka), Marina Tabassum (Bangladesh), Daaz Studio (Iran), Sumaya Dabbagh (Emirati Arabi Uniti) e Meriem Shabani (Iran), offrendo uno sguardo articolato sulla progettualità emergente e sulle sue radici storiche.
Il Qatar e la costruzione di un polo culturale internazionale
L’apertura di un padiglione nazionale ai Giardini si inserisce in una strategia più ampia che vede l’istituzione Qatar Museums al centro della trasformazione culturale del paese. Fondata nel 2005 e guidata da Sheikha Al Mayassa, l’istituzione ha sviluppato una rete di musei e spazi espositivi di rilievo, tra cui il Museum of Islamic Art, il Mathaf: Arab Museum of Modern Art e il National Museum of Qatar, puntando a fare di Doha un hub artistico e culturale di riferimento nel Medio Oriente.
Con progetti futuri come l’Art Mill Museum e il Lusail Museum, il Qatar si pone sempre più come un attore chiave nel panorama culturale globale. E l’ingresso ufficiale nella Biennale di Venezia rappresenta un passo ulteriore in questa direzione.