25 agosto 2021

La donna che legge una lettera di Vermeer esposta con il suo “nuovo” Cupido

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Dopo i restauri che rivelarono la presenza della figura di Cupido, torna visibile al pubblico la "Donna che legge una lettera davanti alla finestra", capolavoro di Jan Vermeer: la mostra a Dresda

La “Donna che legge una lettera davanti alla finestra”, opera realizzata da Jan Vermeer, tornerà visibile al pubblico dopo l’importante restauro del 2018, che rivelò la presenza di una figura nascosta da strati successivi di pittura: un Cupido. Gli studiosi ritengono che l’immagine rivelata possa suggerire che la donna stia leggendo una lettera d’amore. La tela restaurata sarà esposta per la prima volta questo settembre, presso la Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda.

Uta Neidhardt, conservatrice senior e curatrice della mostra, ha dichiarato che l’immagine di Cupido, a sua volta ritratto in un quando appeso sul muro dietro alla giovane donna, offre un’occasione importante per ripensare il significato del dipinto. Completata intorno al 1657, l’opera fu acquistata per le collezioni cittadine di Dresda nel 1742, sotto Augusto III, assieme a un gruppo di dipinti acquistati a Parigi. Fin da allora è stata il fulcro della pinacoteca, uno dei più importanti musei d’Europa, con capolavori di artisti del calibro di Albrecht Dürer, Antonello da Messina, Annibale Carracci, Correggio, Giorgione, Rembrandt, Pieter Paul Rubens, Nicolas Poussin, Diego Velázquez, esposti nel monumentale palazzo dello Zwinger e parte dello Staatliche Kunstsammlungen Dresden, le Collezioni d’Arte Statali. Per anni il dipinto è stato attribuito erroneamente prima a Rembrandt, quindi a Pieter de Hooch. Fu correttamente riposizionato nel catalogo di Vermeer nel 1880, grazie al lavoro del critico d’arte francese Théophile Thoré-Bürger.

Capolavoro rappresentativo dello stile di Vermeer, per i suggestivi giochi di luce e di atmosfere, per la ricchezza materica e dei particolari, con la presenza del Cupido la sua trama si infittisce. La “nuova” figura è infatti simile allo stesso soggetto che compare anche nella “Donna in piedi alla spinetta”, databile al 1672, e nel “Concerto interrotto”, 1660. Questa scoperta però potrebbe rimettere in discussione le cronologie.

L’esistenza del Cupido nascosto è stata rilevata per la prima volta nel 1979 durante un’analisi a raggi X. I ricercatori sospettavano che lo stesso Vermeer avesse poi deciso di coprire l’immagine, lasciando un muro bianco vuoto dietro alla giovane donna. Nel 2017, il conservatore della pittura della Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, Christoph Schölzel, ha avviato un’ispezione più approfondita della tela, rivelando come la ridipintura sia stata aggiunta durante il XVIII secolo, dopo la morte di Vermeer, avvenuta nel 1675.

«Con il ritrovamento di Cupido sullo sfondo, diventa evidente l’effettiva intenzione del pittore di Delft», ha dichiarato in una nota Stephan Koja, direttore della Gemäldegalerie Alte Meister. «Al di là del contesto amoroso, è un’affermazione fondamentale sull’essenza del vero amore». La “Ragazza che legge una lettera davanti a una finestra” è stata precedentemente esposta nel 2019, sempre nella Gemäldegalerie Alte Meister, ma il Cupido era visibile solo a metà, poiché i restauratori stavano ancora rimuovendo uno spesso strato di vernice che si era scurito nel tempo, conferendo una sfumatura giallastra ai colori freddi del dipinto. Per raschiare accuratamente gli strati di vernice, Schölzel ha utilizzato un microscopio e un bisturi, preservando la vernice originale.

Donna in piedi alla spinetta, National Gallery, Londra

Il dipinto completamente restaurato sarà il fulcro della mostra in apertura all’inizio di questo autunno, affiancato da altre nove opere di Vermeer, tra cui la “Donna in blu che legge una lettera” (1663-1664), in prestito dal Rijksmuseum di Amsterdam, e la “Donna in piedi alla spinetta” (1670-1672). In esposizione anche altre 50 opere di pittura olandese della seconda metà del XVII secolo, di maestri come Pieter de Hooch, Frans van Mieris e Gerard Ter Borc.

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