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La Pala dell’Agnello Mistico torna visibile, in una teca da 30 milioni
Arte antica
Per custodire uno dei più grandi capolavori della storia dell’arte, c’è bisogno di una teca altrettanto grande e, nel caso della Pala d’altare realizzata nel 1432 da Hubert e Jan van Eyck per la cattedrale di San Bavone a Gand, conosciuta anche come il Polittico dell’Agnello Mistico, anche piuttosto costosa: circa 30 milioni di euro. Tutti soldi ben spesi, visto che la nuova sistemazione nella Cappella del Sacramento, la più grande della Cattedrale, permetterà una conservazione pressoché perfetta dei preziosissimi 12 pannelli, grazie, tra le altre cose, alla climatizzazione.
Nella cattedrale infatti non è presente un impianto di riscaldamento e nei mesi più freddi la temperatura arriva anche a 2 gradi. Ma nella nuovissima teca, alta 6 metri e con una capacità interna di 100 metri cubi, sarà possibile ricreare un microclima adatto a mantenere inalterati i raffinatissimi colori magistralmente usati dai van Eyck.
Le vicissitudini della Pala dell’Agnello Mistico, dai Calvinisti a Hitler
Chiaramente, una priorità assoluta è stata la sicurezza. La storia dei 588 anni di vita dell’opera, infatti, è stata piuttosto turbolenta. La Pala di Gand per poco non finì bruciata dai calvinisti in rivolta. Fu quindi spostata più volte, al punto non essere ancora certa la sua collocazione originale. I suoi pannelli sono stati smontati in varie occasioni: nel 1781 vennero spostati in sagrestia i nudi di Adamo ed Eva, giudicati troppo conturbanti. Fu quindi trafugata da Napoleone per il Louvre di Parigi mentre, nel 1816, l’inglese Edward Solly, che risiedeva in Germania, acquistò i pannelli laterali, che poi furono requisiti dal re di Prussia, nella collezione dell’Altes Museum.
Durante la Prima guerra mondiale, gli altri pannelli vennero spostati dalla cattedrale di Gand per sicurezza, ma con il Trattato di Versailles tutti gli scomparti, anche quelli legalmente acquistati da Solly, vennero restituiti. La Pala fu quindi ricostituita, cosa che fece comodo a Hitler quando, nel 1942, la requisì per il suo museo di Linz, che però non vide mai la luce. Precedentemente, il 10 aprile 1934, il pannello in basso a sinistra sul recto, raffigurante i Giudici Integri, era stato trafugato e non sarebbe mai stato ritrovato. Al suo posto, oggi, c’è una copia.
Chiacchieratissimo, poi, l’ultimo, recente restauro. I lavori, infatti, sono stati condotti fin troppo bene e hanno portato alla luce il vero volto dell’Agnello Mistico – il soggetto che dà il nome alla Pala – proprio come lo dipinse Jan Van Eyck. Per settimane decine di meme sull’espressione “un po’ così” dell’agnus dei hanno fatto impazzire l’internet. Ma il restauro era filologico: van Eyck fu abilissimo a rendere la natura divina, mistica, dell’agnello, ben diversa dalla resa realistica alla quale noi, attraverso interventi successivi e non originali, eravamo abituati.
La nuova sistemazione
Nella sua nuova teca, la Pala di Gand sarà posizionata sopra un altare nella Cappella del Sacramento. Il telaio portante sarà a comando pneumatico, per consentire il libero movimento dei pannelli laterali evitando di dover accedere fisicamente alla vetrina. Ogni mattina e ogni sera, il polittico verrà aperto e chiuso delicatamente ma, nella cattedrale, sono state installate anche grandi porte blindate, che serviranno non solo per scoraggiare malintenzionati ma anche per facilitare l’evacuazione del capolavoro, in caso di emergenza.
Per consentire l’accesso ai visitatori sono stati poi riprogettati anche gli spazi, causando la demolizione delle antiche mura di pietra della Cattedrale. Un intervento che, in effetti, rappresenta una delle voci più onerose nel bilancio finale, non solo da un punto di vista economico. Una volta erano le opere che si adattavano agli spazi – moltissimi i casi di pale e quadri tagliati per entrare in cappelle e sale – oggi può accadere il contrario.
All’inaugurazione ufficiale, Jan Jambon, ministro presidente delle Fiandre, ha dichiarato di sperare che moltissimi turisti possano ammirare l’opera. Per il momento, a causa delle restrizioni dovute al Covid, i visitatori potranno prenotare un biglietto, a partire da oggi, 29 marzo. «Lo splendore dei colori, dei dettagli, dell’illuminazione: tutto è perfetto. Questo ci rende orgogliosi. Siamo lieti che il governo fiammingo sia stato in grado di contribuire a questo progetto e che possiamo mostrare questo capolavoro ai nostri figli e nipoti e, si spera, presto a molti turisti».