23 gennaio 2025

Museo del Prado a Madrid: le mostre da vedere nel 2025

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Il museo nazionale spagnolo presenta una serie di esposizioni che va dai grandi maestri dell’antichità fino alla scultura contemporanea, accompagnate da attività didattiche che esplorano la storia dell'arte e la sua attualità

Paolo Veronese, La disputa con i dottori nel tempio, circa 1560. Cortesía del Museo Nacional del Prado

Il Museo del Prado presenta la sua programmazione per il 2025, affiancandola a una serie di attività didattiche, promosse dal Centro Studi, che esplorano le connessioni tra arte, storia e società attraverso diverse iniziative accademiche e culturali. Un 2025, per il museo, che si prospetta caratterizzato da diversità tematica e attenzione alla rivisitazione di autori e temi chiave da prospettive inconsuete. Tra le mostre più attese c’è quella dedicata a El Greco, che si svolgerà tra febbraio e giugno. Questa mostra riunirà opere realizzate tra il 1577 e il 1579 per il Monastero di Santo Domingo el Antiguo a Toledo, compresi pezzi sparsi in collezioni internazionali e nazionali. A maggio, un’esposizione incentrata su Paolo Veronese ripercorrerà il suo ruolo nella pittura rinascimentale veneziana, evidenziando la sua tecnica pittorica e la sua influenza sulle élite veneziane ed europee dell’epoca. In estate la mostra Così lontano, così vicino. Guadalupe del Messico in Spagna analizzerà la diffusione transatlantica della Vergine di Guadalupe tra il XVII e il XVIII secolo tramite più di 70 opere tra cui dipinti, incisioni e documenti provenienti dal Messico e dalla Spagna.

El Greco, Assunzione della Vergine, Cortesía del Museo Nacional del Prado

In autunno, una mostra monografica sullo scultore Juan Muñoz (Madrid, 1953 – Ibiza, 2001) esplorerà il suo dialogo con la tradizione artistica, il suo rapporto con il Barocco e il Rinascimento, e le sue riflessioni sulla percezione e la teatralità. L’anno si concluderà con una retrospettiva di Anton Raphael Mengs, prevista da novembre a marzo 2026, riunendo circa 150 opere, tra dipinti, disegni e manoscritti, compresi prestiti internazionali e pezzi chiave della collezione del Prado. Oltre al suo legame con grandi maestri come Raffaello e Correggio, verranno esaminati aspetti della sua tecnica, il suo ruolo di ritrattista di corte e il suo impatto sull’arte del XVIII secolo.

Paolo Veronese, Venere e Adone, circa. 1580. Cortesía del Museo Nacional del Prado

Da parte sua, il percorso Il Prado nelle promotrici artistiche femminili delle collezioni del Museo (1701-1819) continuerà il suo lavoro di rendere visibile il ruolo delle donne nella formazione delle collezioni del Museo. In questa edizione ci si concentrerà su figure del Settecento come Isabella di Farnesio, María Luisa Gabriella di Savoia e Maria Luisa di Parma, evidenziando come queste promotrici abbiano contribuito allo sviluppo del collezionismo. I pezzi in primo piano nel tour includono dipinti di Velázquez, Ribera, Murillo, Correggio, Lucas Jordan, Guido Reni, Guercino, Van Dyck, Brueghel il Giovane, Clara Peeters, Poussin e Watteau, tra gli altri, così come sculture classiche acquisite durante il Settecento. Il Centro Studi integra la programmazione con una serie di attività accademiche e culturali. Nei mesi di marzo e aprile, il ciclo di conferenze Gli Intellettuali spagnoli e il Museo del Prado affronterà il rapporto del Museo con figure come Emilia Pardo Bazán, Rosa Chacel e Concepción Arenal, esplorando la loro influenza sullo sviluppo delle idee sui diritti civili e sulla produzione culturale. La residenza letteraria Writing the Prado vedrà la partecipazione di Helen Oyeyemi e Mathias Énard, che creeranno opere ispirate alla collezione del Museo. Inoltre, la Pérez-Llorca Lecture sarà tenuta da Robert Lane Fox, che parlerà dell’antichità classica, mentre la Cattedra Prado, guidata da Astrid Schmidt-Bukhardt, esplorerà i legami tra diagrammi genealogici e storia dell’arte.

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