28 marzo 2023

Biennale Arte 2024: un progetto sui profumi per il Padiglione della Corea

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Sarà l’artista Koo Jeong-a, già molto conosciuta in Italia, a rappresentare la Corea del Sud alla 60ma Biennale d’Arte di Venezia, con un progetto incentrato sulla memoria e sul profumo

The Korean Pavilion at the 2021 Venice Architecture Biennale (Arts Council Korea)

Sarà Koo Jeong-a a rappresentare la Corea del Sud alla 60ma edizione della Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia, che si terrà nel 2024. Il Padiglione, che si trova ai Giardini, sarà curato da Jacob Fabricius e Lee Sun-hee, rispettivamente direttore e curatrice del centro d’arte Kunsthal Aarhus, in Danimarca. La nomina è stata annunciata dall’Arts Council Korea, l’ente che si occupa di supportare l’arte e la cultura sudcoreane all’estero e che, tra i vari progetti, organizza il padiglione nazionale alle Biennali di Venezia, dove il Paese asiatico è presente dal 1995. Le candidature per la direzione artistica del Padiglione della Corea del Sud alla Biennale del 2024 sono state aperte nel dicembre dello scorso anno.

KOO JEONG A [ODORAMA] 2016. Smell London Charing Cross station ICA LONDON NIGHT, photo credit Koo Jeong A
Titolo del progetto è “Korean Scent Journey”, viaggio nel profumo coreano, e trasformerà l’intero edificio, che fu progettato dall’architetto Kim Seok-cheol e dall’artista Baek Nam-joon, in un ambiente intimo e coinvolgente, attraverso l’utilizzo di elementi invisibili, come odori e temperature diverse, per rappresentare un ritratto nazionale della Corea. «La sensibilità unica dell’artista Koo Jeong-a sarà espressa attraverso la mostra e il padiglione coreano fungerà da luogo per vivere un’esperienza sensoriale, funzionando come raccordo per la memoria», spiegano dall’Arts Council Korea. Nel 2016, l’artista realizzò un’installazione sensoriale, intitolata “Odorama”, sulla piattaforma in disuso della stazione della metropolitana di Charing Cross, a Londra. Un ambiente di profumi e luci volto ad alterare il senso della realtà e risuonare con il sottosuolo, come luogo di movimento e incontro.

Koo Jeong-a

Nata a Seoul, nel 1967, Koo Jeong-a ha studiato all’Ecole des Beaux-Arts di Parigi e ha lavorato come artista in residenza presso l’Augarten Contemporary di Vienna nel 2002. Nello stesso anno è stata finalista all’Hugo Boss Prize, esponendo al Guggenheim Museum di New York. Nel 2005 ha ricevuto il premio Hermès Korea Missulsang. Le sue opere sono esposte in diverse collezioni pubbliche, come quelle del Centre Pompidou di Parigi e della Tate Modern di Londra. Ha già esposto alla Biennale di Venezia del 2009, nell’ambito della mostra internazionale “Fare Mondi”, curata da Daniel Birnbaum.

Koo Jeong A, OTRO, 2012, Vassivière – Francia, courtesy l’artista

Lungo il suo rapporto con l’Italia: nel 2022 ha esposto a Genova, da Pinksummer, per una personale incentrata sul tema dell’inquinamento luminoso, un argomento molto vicino peraltro alla sua cifra estetica, improntata da un lato all’essenzialità del segno, dall’altro al coinvolgimento sensoriale ed emotivo. Nel 2019, alla Triennale di Milano, presentò OooOoO, un grande skatepark multisensoriale e praticabile (l’artista coreana realizzò il suo primo skatepark in Francia, nel 2012, sull’isola di Vassivière e fu apprezzatissimo dagli skater). Nel 2017 partecipò alla mostra “Take Me (I’m Yours)”, a cura di Christian Boltanski, Hans Ulrich Obrist, Chiara Parisi, Roberta Tenconi, al Pirelli Hangar Bicocca.

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