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Catherine Nichols curerà la Biennale di Lione: una visione transdisciplinare per il 2026
Arte contemporanea
di redazione
La Biennale di Lione ha annunciato la nomina di Catherine Nichols come curatrice della sua 18ma edizione, in programma da settembre a dicembre 2026. Storica dell’arte, scrittrice e curatrice di livello internazionale, conosciuta per il suo approccio interdisciplinare alle narrazioni artistiche, culturali e sociali, Nichols è stata già curatrice e creative mediator di Manifesta 14, che si svolse a Pristina, in Kosovo, nel 2022, lavorando a stretto contatto con l’architetto italiano Carlo Ratti, a sua volta curatore della Biennale di Architettura di Venezia 2025.
Proprio il suo lavoro per l’importante manifestazione è stato apprezzato dall’organizzazione della Biennale di Lione: «Le sue scelte hanno messo in evidenza la sua sensibilità per la storia, i luoghi e il ruolo del pubblico, invitando gli artisti a produrre opere in connessione con l’ambiente», ha spiegato Isabelle Bertolotti, direttrice artistica della Biennale di Lione.

Catherine Nichols: il profilo curatoriale
Basata a Berlino, Nichols ha maturato una solida esperienza nella curatela di mostre e progetti culturali incentrati sul potenziale trasformativo dell’arte. it matters what worlds world worlds: how to tell stories otherwise era il titolo di Manifesta 14, un’indagine sulle potenzialità della narrazione attraverso 25 luoghi di rilevanza culturale del Kosovo. Dal 2019 al 2021 ha co-diretto Beuys 2021: 100 Jahre Joseph Beuys, uno studio critico sull’eredità dell’artista tedesco.

Nichols ha inoltre curato numerose mostre monografiche e tematiche, tra cui Beuys: We Are the Revolution (2008), The End of the 20th Century: The Best Is Yet to Come (2013) e Capital: Debt – Territory – Utopia (2016) presso l’Hamburger Bahnhof di Berlino. Attualmente è curatrice presso lo stesso museo, dove recentemente ha lavorato a progetti come Alexandra Pirici – Attune (2024) e Joseph Beuys – Werke aus der Sammlung der Nationalgalerie (2024). Nel 2025 curerà le mostre personali di Delcy Morelos e Petrit Halilaj.
La Biennale di Lione, punto di riferimento per l’arte pubblica
La Biennale di Lione, fondata nel 1991, è uno dei più importanti eventi internazionali dedicati all’arte contemporanea in Francia. Alternando mostre nei musei e interventi nello spazio pubblico, ogni edizione accoglie curatori di rilievo per sviluppare tematiche coinvolgenti e aggiornate. Tra i curatori delle edizioni passate, si annoverano Hans Ulrich Obrist e Hou Hanru (2007), Gunnar B. Kvaran (2013), Ralph Rugoff (2015), Emma Lavigne (2017), Jean de Loisy (2019) e Till Fellrath e Sam Bardaouil (2022).

La nomina di Catherine Nichols arriva in un momento significativo per la Biennale di Lione. Con una media di 285mila visitatori nelle sedi espositive e 2,7 milioni di persone raggiunte dalle installazioni nello spazio pubblico nell’ultima edizione – curata da Alexia Fabre, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Parigi – l’evento continua a rappresentare un punto di riferimento per la creatività contemporanea in Francia e nel mondo, in particolare per l’arte pubblica.

«La Biennale d’Arte Contemporanea di Lione è da tempo uno spazio ambizioso per l’indagine artistica e l’immaginazione politica, un luogo in cui l’arte si confronta con il mondo, anzi con il pianeta, in tutta la sua complessità», ha dichiarato Catherine Nichols. «Sono immensamente onorata di essere stata invitata a curare la 18a edizione della Biennale d’Arte Contemporanea di Lione, per costruire sulla sua ricca eredità, abbracciando al contempo nuove forme di esplorazione artistica e intellettuale», ha proseguito Nichols.
«Mentre mi immergo in Lione e nei dialoghi artistici, culturali, scientifici ed economici che plasmano la sua stratificata geografia, sono sempre più ispirata dall’opportunità di portare nuove voci, idee e pratiche nella conversazione. Sono profondamente grato alla Biennale per avermi invitato a unirmi al team nella progettazione di una nuova edizione della Biennale, che sia al tempo stesso situata e connessa, audace e reattiva e, soprattutto, in sintonia con le urgenze e le possibilità del presente».