11 agosto 2021

“Elles font l’abstraction”, la mostra-evento del Centre Pompidou

di

L'astrattismo in tutte le sue forme femminili: ecco centodieci artiste e oltre cinquecento opere datate dal 1860 agli anni '80, in mostra a Parigi, fino alla fine del mese di agosto

Sophie Taeuber-Arp, Composition data

Non solo pittura ma anche danza, fotografia, cinema e arti decorative sono in “Elles font l’abstraction”, una mostra che celebra l’astrattismo in tutte le sue forme con centodieci artiste e oltre cinquecento opere datate dal 1860 agli anni ’80. Si tratta di una reinterpretazione inedita, che allarga i confini e va al di là dei canoni estetici occidentali, svelando il grande contributo delle artiste europee ma anche africane-americane, asiatiche, sudamericane e del Medio-oriente. Curata da Christine Macel, in collaborazione con Karolina Lewandowska, curatrice associata per la fotografia, il percorso si disloca lungo 42 sale che principiano con le opere spiritualiste della spagnola Georgiana Houghton (1814-1884), marcando in maniera esclusiva gli inizi di questa corrente. Sono presentati poi diversi focus su artiste come Sonia Delaunay-Terk, Vanessa Bell, Helen Saunders, Maria Helena Vieira da Silva e Véra Pagava, ma anche tematiche diverse, vedi le note danzatrici come la mitica Loïe Fuller nella sezione “Danza e astrazione”, Lucinda Childs in Ai confini dell’arte minimalista e Giannina Censi con Aerodanze 8: stanchezza di volo.

Giannina Censi, Aerodanze 8: Stanchezze di volo

Seguono “Black and White” con opere di Dadamaino, o Astrazioni cosmologiche di APY Art Center Collective, che raggruppa sette centri d’arte formati da artiste delle comunità aborigene del sud dell’Australia. Non mancano le opere di Harmony Hammond, la prima artista a riconsiderare una possibile reciprocità tra astrazione e militantismo – una visione che è restituita nel suo articolo Feminist Abstract Art – A Political Viewpoint del 1977.

Liubov Popova, in mostra a Elles font

Una mostra che valorizza anche artiste ingiustamente dimenticate o poco visibili, come le avanguardiste russe che numerose non sono state riconosciute a loro tempo, come Olga Rozanova o l’eccezionale Lioubov Popova. Queste sono state solo di recente riportate alla luce, vedi On Abstract Art il testo di Briony Fer del 1997. Esposte anche diverse italiane come Bice Lazzari, Carla Accardi e Regina Cassolo Bracchi. Se da una parte il titolo rimanda all’astrattismo significa anche “a prescindere da”, come a sottolineare lo straordinario apporto delle artiste alla storia dell’arte nonostante la mancanza di riconoscimenti.

Vera Pagava, La Grande Ville, 1959

La mostra sarà presentata al Museo Guggenheim di Bilbao dal 22 ottobre al 27 febbraio 2022, inoltre una versione realizzata dalle collezioni del Museo Nazionale d’Arte Moderna sarà nell’aprile 2022 al Centre Pompidou x West Bund Museum di Shanghai. “Elles font l’abstraction”, una mostra ricca e straordinaria da non perdere, è aperta al Centre Georges Pompidou di Parigi fino al prossimo 23 agosto.

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