27 aprile 2023

Fuocherello a Torino, la Fonderia de Carli diventa galleria d’arte contemporanea

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A Volvera, in provincia di Torino, la Fonderia artistica de Carli apre uno spazio espositivo dedicato all'arte contemporanea e alle declinazioni della scultura: si parte con una mostra di tre artisti

Un luogo da scoprire, incentrato sulla ricerca e sul dialogo tra pensiero e materia: Fuocherello è il nuovo spazio dedicato ai linguaggi dell’arte contemporanea e, in particolare, alle declinazioni della scultura, con sede all’interno del complesso della Fonderia artistica de Carli, a Volvera, piccolo Comune a circa 20 minuti da Torino e dalla storia densa. Qui si svolse la Battaglia della Marsaglia, nel 1693, mentre durante la Seconda Guerra Mondiale trovò riparo la Brigata partigiana Campana.

«Abbiamo aperto la galleria a Volvera perché per ragioni logistiche e d’interessi comuni con i proprietari aveva senso fondare Fuocherello all’interno della fonderia», ci ha raccontato Miral Rivalta, direttrice artistica di Fuocherello. «Anche se ci troviamo in zona periferica/industriale, essere appunto dentro il capannone della fonderia ci permette, da un lato di intercettare chi ci lavora o la visita, (artisti, collaboratori, galleristi e artigiani) e dall’altro di portare i visitatori a vedere (e a vivere) uno spazio che altrimenti sarebbe accessibile solo agli addetti ai lavori».

 

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Nato da un’idea di Rivalta e di Philippe Jacopin, avvocato e imprenditore svizzero, e di Manlio Bonetto, proprietario della Fonderia de Carli insieme a Piero de Carli e Andrea Toloardo, Fuocherello si propone come un luogo aperto alle sperimentazioni, tra incontri e confronti, mantenendo il focus sulla vocazione originaria degli spazi e, quindi, sulla modellazione scultorea, plastica ma anche concettuale, della materia. Peraltro, già in passato la Fonderia de Carli è stata attraversata da artisti che qui hanno potuto creare le loro opere. Produzione, dunque, ma anche esposizione: nella fonderia sono stati curati vari progetti espositivi di artisti emergenti o già affermati, come Emanuele Becheri, Davide Rivalta, Lorena Bucur, Arianna Zama e Andrea di Lorenzo. Tra questi, nel 2021, anche una mostra di Bekhbaatar Enkhtur, giovane artista originario della Mongolia, a cura di Gabriele Tosi e dal cui titolo prende il nome la nuova galleria.

Bekhbaatar Enkhtur, Fuocherello, veduta dell’allestimento. Fuocherello, Volvera, 2022. Foto Gabriele Tosi

«La fonderia lavora da moltissimi anni con fondazioni, musei, artisti e gallerie del territorio, e capita spesso di incrociarci nello spazio di produzione», ha continuato Rivalta. «Per quanto riguarda Fuocherello, mi piacerebbe molto iniziare a lavorare sul territorio e dialogare con altre istituzioni. Stiamo facendo anche domanda per Artissima, iniziare con la fiera a noi più vicina credo sarebbe importante anche per una questione di identità territoriale. Incrociamo le dita!». In programma, circa cinque mostre all’anno e due o tre nelle succursali estere, a Romainmôtier-Envy e Neuchâtel, nella Svizzera francese, e a East Hampton, nello stato di New York. E poi residenze e sinergie con partner e offrire agli artisti la possibilità di misurarsi con la tecnica della fusione.

La prossima mostra, “Fiammiferai”, inaugurerà il 5 maggio e presenterà opere di Bekhbaatar Enkhtur, Giulia Poppi e Lorenzo Lunghi e sarà accompagnata da un testo di Gabriele Tosi. Lunghi presenterà quattro opere scultoree allestite in inconsuete collocazioni, che fuoriescono dagli anfratti della stanza come artigli dell’architettura e dalle prese elettriche, mentre Poppi occuperà lo spazio espositivo con le sue Caravelle in resina colorata semi-trasparente. Enkhtur invece si cimenterà in un intervento site-specific che si espanderà sulla parete principale dello spazio di Fuocherello, utilizzando il disegno, uno dei medium che più rispecchia la sua pratica.

Lorenzo Lunghi, Microflame (SKY, Power, Trust), 2020 (dettaglio), Giulietta, Basilea (Foto Virginia Garra)
Giulia Poppi, Caravelle, 2020, resina. Courtesy dell’artista.
Bekhbaatar Enkhtur, Senza titolo, 2023, grafite e cera su muro. Foto Roberto Apa. Courtesy Màteria, Roma

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