02 luglio 2022

Giovani talenti in galleria: quattro tappe di Opentour 2022

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Un giro in quattro tappe, tra gallerie e spazi indipendenti, per recuperare il meglio di Opentour 2022, la manifestazione che apre l’Accademia di Belle Arti di Bologna alla città

Maria Krymskaya, Life Line, 2022, video proiezione in loop su tela, CAR DRDE. Courtesy CAR DRDE

Dal 22 al 26 giugno 2022 si è svolta a Bologna l’ottava edizione di “Opentour 2022. Art is coming out”, il format inaugurato nel 2015, arrivato all’ottava edizione e curato quest’anno da Carmen Lorenzetti e Giuseppe Lufrano, che ha visto l’Accademia di Belle Arti uscire dai propri spazi per mettere in mostra le opere delle sue studentesse e dei suoi studenti. Tra la varietà di iniziative, il 23 giugno è stata inaugurata la sezione “Giovani talenti in galleria”, una mostra diffusa tra 29 gallerie e spazi espositivi della città impegnati a ospitare i lavori dei giovani partecipanti.

Le numerose pratiche artistiche, diversificate nei linguaggi della pittura, della scultura, del fumetto, dell’illustrazione, della fotografia e del design grafico, erano quindi dislocate tra punti di un’affollata mappa che ben restituiva l’immagine della moltitudine di sperimentazioni che negli anni maturano tra le aule dell’Accademia. Giunti al termine di questa edizione, ripercorriamo le proposte di alcune gallerie bolognesi che ancora ospitano le opere di “Giovani talenti in galleria”.

 

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Presso CAR DRDE, sino al 23 luglio rimane aperta “Sine Qua Non”. A cura di Maura Pozzati, la mostra riunisce le opere degli artisti Bu Shi, Federica Casadei, Donato di Schiena e Maria Krymskaya che indagano, attraverso diversificate tecniche e medium, la pratica pittorica e il tema del paesaggio. Se negli acquerelli su tavole di piccolo formato, Bu Shi (menzione d’onore del Premio dei Collezionisti per l’opera L’uovo del mondo) analizza minuziosamente il colore scuro tramite paesaggi e nature morte che registrano la fioca e opaca luce insita nella semioscurità, in Donato di Schiena il paesaggio è luogo brillante, labirintico e interiore dove convivono elementi naturali ricreati con tecniche diverse e un segno espressivo spontaneo. Ai due artisti sono affiancate le opere digitali di Federica Casadei e Maria Krymskaya. Casadei crea collage animati con immagini di elementi naturali e di figure dal gusto preraffaellita che seguono una musica di sottofondo e infine Krymskaya indaga la linea, il segno pittorico trasformandolo in pixel che si muovono dinamicamente nella proiezione su una tela posta su un cavalletto.

Bu Shi, L’UOVO DEL MONDO, 2022, CAR DRDE. Courtesy CAR DRDE

Sino al 7 luglio, alla Galleria de’ Foscherari dialogano la personale di Luigi Mainolfi “Etna” e “Bollettino”, l’installazione sonora dei giovani artisti Riccardo Bellelli e Luca Campestri, a cura di Carmen Lorenzetti. Bollettino è una traccia audio composta da un flusso di registrazioni radiofoniche interrotte da improvvise interferenze di rumore bianco.

La partitura di quest’ultimo deriva dalla ricerca d’archivio compiuta dai due studenti all’interno della banca dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, da cui hanno prelevato i dati di bollettini sismici dall’anno 1999 a oggi per poi modularli su due parametri: la magnitudo del terremoto e la distanza del suo epicentro della galleria. In mostra la materia diviene quindi protagonista e si esprime attraverso la dicotomica relazione tra generazione e distruzione. Da un lato incontriamo la forza generatrice della materia espressa dalla pratica pittorico-scultorea di Mainolfi e dal white noise associato al rumore uniforme della radiazione cosmica di fondo residua dal Big Bang; dall’altro la distruttiva onda sismica che oscura il fluire del quotidiano.

Riccardo Bellelli, Luca Campestri, Bollettino, 2022, installazione sonora, 49 min 53 sec. Courtesy Luca Campestri

LABS Contemporary art presenta “Progresso Scorsoio”. Aperta sino al 23 luglio, la mostra, curata di Lelio Aiello e Leonardo Regano, raccoglie le opere di Alessandro Aprile, Giuseppe Francalanza, Emma Francia, Ruggero Giancaspro, Letizia Lucchetti (Premio dei Collezionisti per l’opera In quel giorno, Pugnale avvertì la libertà), Yunru Quan, Athina Mehry Saraji e Zhenzhi Zhao. I lavori esposti sono il risultato dell’omonimo workshop tenuto a Maggio dall’artista Giulia Cenci presso il Dipartimento Educativo del MAMbo. Negli spazi della galleria viene proposta una selezione delle opere di otto dei diciotto studenti dei Corsi di Pittura dell’Accademia che avevano preso parte al laboratorio. Il titolo viene tratto dai versi di Andrea Zanzotto, la cui lettura proposta vuole riferirsi ai sentimenti provati dal poeta divisi tra la percezione di un’onnipotenza raggiunta in maturità e la sua vocazione alla ricerca e alla conoscenza tipica della gioventù: «In questo progresso scorsoio non so se vengo ingoiato o se ingoio». Allo stesso modo, in mostra si confrontano molteplici linguaggi frutto di un percorso attraverso cui le studentesse e gli studenti avevano formulato un proprio processo di ricerca che, come un progresso scorsoio, condensa certezze e fragilità.

Progresso Scorsoio, LABS Contemporary Art, 2022. Courtesy LABS
Progresso Scorsoio, LABS Contemporary Art, 2022. Courtesy LABS
Letizia Lucchetti, In quel giorno Pugnale avvertì la libertà, 2022, 133x100cm, olio sut ela. Courtesy LABS

Infine la galleria P420 ospita, sino al 23 luglio, le opere di undici artisti: Lorena Bucur, Elisa Capucci, Lorenzo Ermini, Francesco Ibba, Mihaly Kovacs, Giacomo Mallardo, Gianlorenzo Nardi, Martina Pozzobon, Mehrnoosh Roshanaei, Tommaso Silvestroni e Arianna Zama (menzione d’onore del Premio della Critica per l’opera Gnafron). A cura di Cecilia Canziani e Davide Ferri, la ricca mostra “Avvicinare le distanze” presenta un dialogo eterogeneo tra pratiche artistiche espresse in molteplici medium tra cui la pittura, la scultura, l’installazione, il disegno e il suono. L’allestimento si esprime in un movimento continuo di avvicinamento e distanziamento che, dalla piccola opera Light Bulb di Tommaso Silvestroni posta al centro della sala, tesse relazioni tra le opere, lo spazio e il fruitore attraverso accostamenti, divergenze e salti di scala. Nei giorni precedenti l’apertura, le possibili soluzioni installative erano state oggetto di un formativo scambio di riflessioni tra gli artisti e i curatori.

Avvicinare le distanze, Opentour 2022, Courtesy P420, Bologna (foto Carlo Favero)
Avvicinare le distanze, Opentour 2022, Courtesy P420, Bologna (foto Carlo Favero)

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