30 agosto 2022

Gli universi di Cristina Cusani e Rinedda, tra piccole luci e mutui respiri

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Memorie, fuochi fatui e altre connessioni: in mostra alla galleria Sabato Angiero Arte, a conclusione di un lungo ciclo di esposizioni tematiche, due mostre di Cristina Cusani e Rino Rinedda

Cristina Cusani, Rilucere, veduta della mostra, Sabato Angiero Arte, 2022

Presentate nella galleria Sabato Angiero Arte a conclusione del ciclo di esposizioni del progetto “coniugare”, le due mostre “Rilucere” di Cristina Cusani e “Gocce d’aria” di Rino Rinedda tentano di trovare soluzioni possibili alle contraddizioni della nostra contemporaneità, offrendoci immagini del mondo concepite come metafore epistemologiche, facenti parte di un nuovo modo di vedere, di sentire e di rappresentare il proprio universo.

Nella prima sala, si incontra il lavoro di Cristina Cusani (Napoli, 1984), di formazione romana, a lungo impegnata su temi di carattere socio-antropologico e nella sperimentazione del mezzo fotografico. È un’operazione concettuale quella cui sono sottoposte vecchie cartoline di viaggio, ritrovate dall’artista e disposte a rovescio sotto un vetro per celarne l’immagine fotografica e per mostrare allo spettatore solo il lato destinato al messaggio.

Cristina Cusani, Rilucere, veduta della mostra, Sabato Angiero Arte, 2022

L’attenzione è infatti concentrata sulla componente testuale della cartolina, che agisce come un vero e proprio commutatore linguistico, il cui significato varia a seconda della situazione comunicativa e della soggettività dello spettatore, il quale arbitrariamente ne attribuisce il proprio senso. Le scritte e le didascalie, svuotate dell’originario referente, rimandano a concetti polisemantici e a visioni determinate dall’immaginario personale.

Cristina Cusani, Rilucere, veduta della mostra, Sabato Angiero Arte, 2022

Un’istallazione a pieno campo occupa poi lo spazio buio della seconda sala, disseminato di steli che sostengono 48 singole diapositive retro-illuminate. Di qui proviene il titolo “Rilucere”, allusivo al rifulgere di memorie e di scene tratte dal privato, che si manifestano come fuochi fatui in nuove sembianze.

 

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Infatti, le foto di famiglia – alcune recenti, altre risalenti alla metà dello scorso secolo – sono state donate all’artista da partenti, amici e conoscenti e, dopo aver subìto un secondo processo fotografico di trasposizione su diapositiva, sono state composte per formare un mosaico di ricordi tanto individuale quanto collettivo, nel quale è possibile immedesimarsi. Alla forte suggestività, prodotta dall’evocazione dei sentimenti rappresentati, contribuisce anche la spiccata componente relazionale, che è all’origine dell’atto creativo e che implica il coinvolgimento di una rete di persone.

Cristina Cusani, Rilucere, veduta della mostra, Sabato Angiero Arte, 2022

La ricerca sulle relazioni umane è alla base anche delle opere realizzate da Rinedda (Napoli, 1974), visual artist e creative designer, la cui ricerca sonda anche i territori della grafica e della comunicazione. In “Gocce d’aria” egli investiga sulle nuove possibilità di rapporto, comprendendo e sovvertendo gli schemi sociali consolidati da abitudini culturali. L’artista adopera il medium scultoreo come un dispositivo performativo, capace di convertire la fruizione in “esecuzione” e l’atto interpretativo in partecipazione: in una delle due sculture, infatti, i visitatori sono messi in stretta connessione mediante un congegno che riproduce un respiratore e sono sottoposti a una condizione esistenziale di reciprocità, in cui il muto scambio di respiro e d’esprit diventa il solo mezzo di sopravvivenza.

Rinedda, Gocce d’aria, Rilucere, veduta della mostra, Sabato Angiero Arte, 2022

Situata al centro di una camera ad essa dedicata e al di sotto un video che scorre in loop, l’altra scultura è avvolta da un’aura di ieratica sacralità: due teste scabre e allungate, poste una di fronte all’altra, serbano nel proprio incàvo figure e profili appartenenti a un’altra dimensione, forse entità alteriche o semplici proiezioni, colte in una sorta di mise en abyme del mito della caverna.

Rinedda, Gocce d’aria, Rilucere, veduta della mostra, Sabato Angiero Arte, 2022

Qui il senso di mistero alimenta un profondo desiderio gnoseologico, solo in parte soddisfatto da un’intuizione sensibile che pone più interrogativi di quanti sia disposta a risolvere.

Rinedda, Gocce d’aria, Rilucere, veduta della mostra, Sabato Angiero Arte, 2022

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