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Il paesaggio dentro: opere di Alessandro Roma da Francesca Antonini Arte Contemporanea
Arte contemporanea
Fino al 15 marzo 2025, la galleria Francesca Antonini di Roma ospiterà Assolo #6 – Per evadere da se stessi è necessario farsi invadere, mostra personale di Alessandro Roma, realizzata in collaborazione con la bolognese CAR Gallery, che vede l’artista intervenire con alcune opere site specific, a modificare la morfologia dello spazio e la percezione che ne ha lo spettatore.
Alessandro Roma, nato a Milano e vissuto prima a Londra e poi a Bruxelles, attualmente è di base a Faenza, dove porta avanti la sua ricerca artistica pittorica, in maniera complementare e sinergica a quella ceramica. Ed è proprio una formella ad anticipare il percorso espositivo, ancor prima di varcare la soglia della galleria. Esposta nella vetrina che affaccia su via Capo di Case, l’opera in ceramica smaltata, con le sue forme magnetiche e sinuose, attira il visitatore a entrare in questo spazio ricostituito.

Per l’appunto, lo spazio è un fattore fondamentale per l’artista, che concepisce la mostra come fosse un impianto scenografico, indagando la tensione che si genera tra bidimensionalità e tridimensionalità e mettendole in relazione per generare suggestioni paesaggistiche. L’invito al visitatore è a interrogarsi su ciò che ha intorno e, di conseguenza, sul rapporto che ha con il paesaggio naturale.

Così, per la sala principale della galleria, Roma realizza due grandi dipinti intitolati Soaring into Livia’s garden (2025), che prendono ispirazione dagli affreschi di Villa Livia al Museo Nazionale Romano. Il processo utilizzato è, però, inverso al normale iter pittorico: invece che applicare il pigmento al supporto prescelto, Roma effettua un’operazione di sottrazione del colore. Utilizzando la candeggina, dipinge su due grandi teli di cotone nero, attuando anche un esercizio mnemonico – mentale e manuale – poiché il processo di depigmentazione richiede alcuni minuti prima di rendersi visibile.

I paesaggi raffigurati ricordano scene bucoliche, esotiche e di matrice onirica, in cui si fondono forme naturali, animali e organiche, in una reinterpretazione in chiave contemporanea dell’illusione di sfondamento delle pareti, che caratterizzava gli affreschi di esterni delle ville patrizie. Questa invasione spaziale, dove i paesaggi si impongono sul visitatore, è completata dall’inserimento di due sculture in ceramica smaltata, le cui figure sembrano sul punto di prendere vita, che sfondano anche materialmente il confine delle tele, aggiungendo una terza dimensione all’assetto espositivo.

Il dialogo inter-dimensionale che l’artista mette in moto si ritrova in tutta la mostra. Nelle Metamorfosi (2024) esposte nella prima sala, i disegni realizzati con grafite e pastelli sembrano uscire dal perimetro bidimensionale del supporto cartaceo, per acquisire apparentemente una terza dimensione ed evolversi nelle cornici ceramiche. Le figure morbide e d’ispirazione organica, rigogliose e decostruite, si animano, brulicano di vita e portano lo spettatore a perdersi dentro di esse.

La pratica artistica di Roma si caratterizza per una forte importanza della matericità, delle forme, dei colori, dello spazio che circonda l’opera. L’artista è legato al concetto di manualità e di artigianalità e dà valore alla dimensione temporale dell’attesa, di cui tanto il processo pittorico quanto la lavorazione della ceramica sono intrise.

Assolo è un progetto avviato dalla galleria Francesca Antonini nel 2021, che prevede la collaborazione con altre gallerie, proponendo periodicamente le mostre di artisti ospiti. Nei precedenti appuntamenti è stato presentato il lavoro di Shafei Xia con P420, Bologna; Andrea Barzaghi con Lunetta 11, Mombarcaro (CN); Cristiano Tassinari con Ncontemporary, Milano-Venezia; Andrea Fontanari con Boccanera Gallery, Trento-Milano e Marco Eusepi con Secci Gallery, Milano-Pietrasanta.