22 febbraio 2022

La nuova Kunsthalle Praha punta tutto sull’arte contemporanea

di

35 milioni per la nuova Kunsthalle Praha, ambizioso museo privato, realizzato dall Pudil Family Foundation in un’archeologia industriale praghese, che supporterà l’arte contemporanea ceca

Kunsthalle Praha. ©Vojtech Veskrna

Un nuovo spazio nella mappa culturale di Praga e non solo, visto che l’ambizione è alta: apre oggi le porte a Praga, lungamente annunciata da un battage sui social network, la Kunsthalle Praha, che vuole porsi come un punto di riferimento nella geografia internazionale dell’arte contemporanea. Lo spazio è diretto da Ivana Goossen ed è stato fondato per volontà dalla Pudil Family Foundation, istituita nel 2014 appositamente per supportare l’arte contemporanea ceca che, secondo i fondatori, Petr e Pavlina Pudil, «Riceve pochissimo sostegno dallo stato, dalle corporazioni e dagli individui. Questo è un altro motivo per cui abbiamo deciso di aiutare dove gli altri non lo fanno».

Gli obbiettivi della Pudil Family Foundation

Tra gli imprenditori più ricchi della Repubblica Ceca, Petr Pudil è co-fondatore di bpd partners, conglomerato di investimenti nelle aree dell’immobiliare e dello sviluppo, delle energie rinnovabili, della sanità, delle agrotecnologie e delle biotecnologie. Ma Petr ha anche un curriculum di tutto rispetto nel settore delle arti: fa parte del comitato di acquisizione della Tate Britain di Londra e, insieme a sua moglie Pavlina, è membro del board del Centre Pompidou di Parigi. «Avevamo pensato di allestire un museo d’arte a Praga per diversi anni. L’idea si è concretizzata quando abbiamo avuto l’opportunità di acquistare un edificio nella zona di Klarov a Praga. Ci siamo resi conto molto presto che l’edificio aveva il potenziale per diventare uno spazio espositivo unico per un importante museo d’arte ceco».

Con un investimento iniziale da 35 milioni di euro, la nuova Kunsthalle, che unisce la parola tedesca per “museo” e il nome ceco di Praga, sarà una istituzione non governativa e non riceverà fondi pubblici, tengono a specificare. Prima di tutto, dunque, l’obiettivo sarà quello di aprire nuovi punti di vista sull’arte ceca e centroeuropea del XX e XXI secolo, creando uno spazio aperto e interdisciplinare per lo scambio di idee e conoscenze: «Il nostro museo sarà una piattaforma per le persone che desiderano impegnarsi in un dialogo sull’arte. Sarà un luogo d’incontro per persone di tutte le generazioni in cerca di ispirazione».

La prima mostra della nuova Kunsthalle Praha, dedicata all’elettricità

Il museo si trova in un’ex stazione elettrica ed è il primo spazio dedicato all’arte a essere costruito nel centro della città da circa 100 anni. Progettata dallo studio di architettura ceco Schindler Seko, la Kunsthalle Praha comprende, su una superficie di 5700 metri quadrati, tre grandi gallerie, un negozio di design, un bistrot e una caffetteria con terrazza con vista sulla collina di Petrin e sul Castello di Praga.

Il programma espositivo prevede fino a otto mostre all’anno, con un focus sull’arte contemporanea e moderna. La mostra inaugurale “Kinetismus: 100 Years of Electricity in Art” sarà visitabile fino al 20 giugno 2022 e celebra la funzione originaria dell’edificio, esplorando come l’elettricità abbia trasformato la pratica artistica dall’inizio del XX secolo ai giorni nostri. Co-curata e ideata dall’artista austriaco Peter Weibel e dalla capo curatrice della Kunsthalle Praha Christelle Havranek, la mostra presenta oltre 90 opere di artisti come Refik Anadol, Marcel Duchamp, Olafur Eliasson, Shilpa Gupta, Ryoji Ikeda, William Kentridge, László Moholy-Nagy, Man Ray e teamLab.

Lo spazio ospita anche un’installazione site-specific permanente intitolata Cabinet of Electrical Curiosities dell’artista concettuale Mark Dion. In qualità di archeologo del presente, l’artista ha assemblato un “cabinet delle meraviglie”, con oggetti e manufatti raccolti in loco durante la costruzione della Kunsthalle Praha.

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