24 febbraio 2022

Roma fa il pieno d’arte contemporanea: il programma 2022 di Palaexpo

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Palaexpo presenta il programma del 2022, tra mostre, progetti speciali, rassegne e residenze, per un vero polo del contemporaneo diffuso in tutta Roma

Far dialogare ricerca artistica e scientifica, per superare i confini tra le discipline, incentivare una produzione trasversale tra i linguaggi, con una attenzione particolari alla dimensione performativa. E poi proporre modelli espositivi sperimentali e innovativi, garantendo accessibilità e coinvolgimento. Queste le direttive lungo le quali si svilupperà la programmazione proposta dall’Azienda Speciale Palaexpo per un 2022 di reale ripartenza. Rassegne, mostre ma anche progetti formativi, residenze e laboratori, diffusi nei quattro i luoghi chiave, al Palazzo delle Esposizioni, al MACRO, al Mattatoio e al RIF Museo delle Periferie ma anche oltre, coinvolgendo musei e istituzioni su tutto il territorio, a rappresentare un vero polo del contemporaneo attivo nella città dei fasti imperiali (ne scrivevamo qui).

«Fin dalla sua creazione il “Polo del Contemporaneo” ha inteso fare del “visitatore” un partecipante attivo e critico, perché alla base del suo mandato sta la missione di mettere in primo piano l’accesso alla cultura e la possibilità di godere della bellezza, sviluppando contemporaneamente la capacità critica», spiegano da Palaexpo. «Tutti elementi che rappresentano un fondamentale fattore di giustizia sociale, di accesso ai valori di cittadinanza, di benessere individuale e collettivo», continuano. «Esistono molte definizioni di “contemporaneo”. Per l’Azienda Speciale Palaexpo si tratta di ciò che accade nel presente (produzione di cultura, ricerca e sperimentazione in atto), di ciò che accade nello stesso tempo e nello stesso senso (organicità della proposta, co-produzioni e creazioni di reti di informazioni) e di ciò che propone nuovi modelli di concezione della cultura e della sua diffusione pubblica».

Palaexpo 2022, un anno di mostre, dalla videoarte a Pasolini

E dunque, cosa vedremo? “Il video rende felici. Videoarte in Italia” partirà il 12 aprile, a cura di Valentina Valentini, allestita contemporaneamente in due distinte sedi, la Galleria d’Arte Moderna e il Palazzo delle Esposizioni. Dedicato alla videoarte dagli anni ‘60 ai Duemila, il progetto corale mira a valorizzare il ruolo dell’Italia promotrice di iniziative esemplari e pionieristiche e punto di riferimento artistico-culturale per la sperimentazione video. Alla Galleria d’Arte Moderna saranno messe in evidenza le interferenze tra videoarte e cinema, teatro, danza e televisione, e mostrate le opere rappresentative dei principali centri di produzione, mentre il Palazzo delle Esposizioni ospiterà un excursus sulla videoarte intesa come installazione, dagli esordi fino alle ricerche più recenti.

In apertura il 18 ottobre, invece, “Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo”, un grande progetto espositivo che si estenderà anche alle Gallerie Nazionali di Arte Antica e al MAXXI. A cura di un comitato composto da Michele Di Monte, Giulia Ferracci, Giuseppe Garrera, Flaminia Gennari Santori, Cesare Pietroiusti, Bartolomeo Pietromarchi, Clara Tosi Pamphili, il progetto intende celebrare la figura del grande regista, scrittore e artista, in occasione del centenario della sua nascita, avvenuta a Bologna, il 5 marzo 1922.

MACRO e Mattatoio

Al MACRO aprirà invece la grande antologica dell’artista e fashion designer Cinzia Ruggeri, che successivamente da Roma si sposterà a Londra, al Goldsmiths Centre for Contemporary Art. In particolare, il museo diretto da Luca Lo Pinto prevede per il 2022 un palinsesto composto da ben 20 mostre, tra artisti emergenti, come Eva Barto e la musicista Fatima Al Qadiri, e protagonisti dell’arte internazionale e italiana, da Richard Serra a Diego Perrone.

Primo appuntamento al MACRO il 16 marzo, con un trittico di mostre: “The Orbzerver”, tributo a seguito della scomparsa del leggendario artista e musicista Lee “Scratch” Perry (1936-2021), con opere di Invernomuto, Rammellzee, Ishion Hutchinson, Zadie Xa e Rashiyah Elanga; “The Thinking Body”, tappa italiana della retrospettiva internazionale sul lavoro dell’artista Cathy Josefowitz (1956-2014); “Retrofuturo”, esposizione che crescerà fino al 2023 per arricchire l’attuale collezione del museo con opere delle nuove generazioni dell’arte italiana e che accoglierà gli interventi di Riccardo Benassi (1982), Lorenza Longhi (1991) ed Eleonora Luccarini (1993). Il programma estivo partirà il 21 giugno con un’artista emergente nella scena internazionale come Eva Barto (1987) e con un progetto espositivo legato alla città di Roma che coinvolge in maniera inedita uno dei più importanti artisti viventi, Richard Serra.

Spazio anche alle mostre personali dal taglio sperimentale e politico, a partire da “Teresa Margolles. Periferia dell’agonia”, appena aperta al Mattatoio. Sempre al Mattatoio, il 16 marzo, per “Notturni”, a cura di Maria Laura Cavaliere, l’artista e cineasta francese Clément Cogitore presenta, per la prima volta in Italia, una selezione delle sue più importanti opere video. A settembre 2022 invece Francesco Urbano Ragazzi curerà “Images Are Real”, retrospettiva dedicata a Jonas Mekas, pilastro del cinema indipendente americano che ha influenzato tre generazioni di filmaker in tutto il mondo.

Residenze, rassegne e formazione

Nella programmazione 2022 di Palaexpo anche progetti di alta formazione come il Master MAP_PA, Master in Arti Performative di Palaexpo e Accademia, in collaborazione con L’Accademia di Belle Arti di Roma, attualmente in svolgimento al Mattatoio.  E poi rassegne cinematografiche come “A qualcuno piace classico”, nella sala cinema di Palazzo delle Esposizioni, unica sala a Roma in grado di proiettare in pellicola 35 mm o 16MM RUN, con la proiezione in 16 mm di classici del cinema sperimentale al MACRO. Senza dimenticare le residenze di ricerca e i progetti di produzione per dare modo ad artisti provenienti dai diversi ambiti delle arti performative di avere un tempo di ricerca e un sostegno alla produzione (Prender-si cura, presso il Mattatoio, in co-produzione con istituzioni e festival italiani e internazionali);

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