06 febbraio 2025

Il Modigliani ritrovato: l’opera emersa da un mercatino in Francia

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Un’opera acquistata casualmente da un collezionista italiano in un mercatino dell’usato in Francia, si è rivelata essere di Amedeo Modigliani: arrivata la conferma ufficiale

Amedeo Modigliani nel suo studio di Parigi, 1915, ph. Paul Guillaume
Amedeo Modigliani nel suo studio di Parigi, 1915, ph. Paul Guillaume

Un dipinto acquistato in un mercatino dell’usato di Le Mans, in Francia, si è rivelato essere un’opera autentica di Amedeo Modigliani, realizzata a Parigi nel 1906. Una scoperta che getta nuova luce sugli esordi dell’artista nella capitale francese, dove arrivò proprio in quell’anno, dando inizio a una ricerca destinata a lasciare un segno indelebile nella storia dell’arte. L’opera era rimasta celata per oltre un secolo, fino a quando Paolo Guzzini, imprenditore e collezionista marchigiano, non la acquisì, casualmente, nel 2010, non potendo immaginare il tesoro che aveva tra le mani. Fin qui la vicenda sembra presentare molte analogie con quella del presunto Van Gogh, acquistato per pochi spiccioli da un rigattiere. Ma se in quel caso l’attribuzione è stata poi fermamente smentita dal Van Gogh Museum, per il Modigliani la storia presenta un lieto fine.

A insospettire Guzzini, un timbro misterioso sul retro del quadro, che lo spinse a indagare sulla sua origine. Nel giro di qualche settimana, riuscì a risalire al negozio di Montmartre in cui il marchio era stato apposto, un luogo che, nei primi del Novecento, era frequentato da artisti alla ricerca di ispirazione.

A questo primo elemento, nel corso degli anni, se ne sono aggiunti altri. Su consiglio dell’amico e critico d’arte Alberto Mazzacchera, Guzzini fece analizzare la tela. I risultati confermarono che il bianco utilizzato era tipico della Parigi bohemienne dei primi del secolo scorso, permettendo così di datare l’opera a quel periodo. A questo punto, colpito dallo stile del dipinto, Guzzini decise di rivolgersi all’Archivio Modigliani di Roma, che ha fatto analizzare l’opera. E così è arrivata la svolta definitiva: il quadro è autentico e porta la firma di Amedeo Modigliani. La scoperta è stata ufficialmente riconosciuta e pubblicata nel sesto volume dell’Archivio Modigliani, presentato lo scorso 6 dicembre a San Marino.

La Fondazione è riuscita a ricostruire anche qualche retroscena. L’opera raffigura Mario Cavalieri, un amico che Modigliani aveva conosciuto durante il suo soggiorno a Venezia. Cavalieri ospitò l’artista a casa sua e i due strinsero un rapporto solido, che si interruppe con la morte del veneziano a 35 anni, stroncato dalla tubercolosi. Non è però la città lagunare il luogo in cui l’opera è stata realizzata: secondo le analisi, il quadro venne dipinto a Parigi nel 1906 e potrebbe essere uno dei primi riferiti al soggiorno francese.

Modigliani si immerse nel fermento artistico della capitale, allora centro nevralgico delle avanguardie europee. In quel contesto conobbe e frequentò artisti del calibro di Pablo Picasso, Maurice Utrillo, Max Jacob, Jacques Lipchitz e Chaïm Soutine, oltre a importanti scrittori e poeti, tra cui Giuseppe Ungaretti. Fu a Parigi che Modigliani incontrò anche Jeanne Hébuterne, la giovane pittrice destinata a diventare la sua compagna di vita e musa ispiratrice.

Dopo anni di oblio, il ritratto fa oggi parte della collezione privata di Paolo Guzzini, che ora lavorando alla creazione di una fondazione con sede a Recanati, con l’obiettivo di valorizzare e diffondere il patrimonio artistico.

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