14 settembre 2020

Il Festival Gender Bender di Bologna entra nel vivo, con alcune novità post Covid

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Genere e orientamento sessuale, tra danza e cinema: il festival GenderBender di Bologna porta avanti la sua 18ma edizione, con le sfide post Covid

Gender Bender 2020

Al via Gender Bender, il festival promosso dal centro culturale Il Cassero che porta a Bologna le avanguardie e le sperimentazioni performative internazionali sulle tematiche dell’identità di genere e orientamento sessuale. Arrivato alla 18ma edizione, GenderBender affronta la sfida della maggiore età in un momento strano, cambiando periodo e formato. Solitamente si svolge in autunno inoltrato, tra ottobre e novembre, invece quest’anno, causa Covid, i direttori Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli hanno deciso di anticipare la manifestazione a settembre, dal 7 al 18, per sfruttare le serate di fine estate e poter stare all’aperto.

E non è l’unica novità: per la prima volta il Gender Bender non è disperso in diverse sale di Bologna ma è tutto concentrato attorno al Parco del Cavaticcio, cuore del distretto felsineo della Manifattura delle Arti, con gli incontri che si tengono al MAMbo e gli spettacoli nel giardino a ridosso del vecchio attracco, con l’acqua che riflette le luci del palcoscenico allestito ad hoc.

AutOut, questo il titolo dell’edizione 2020, prevede due settimane di focus tematici: la prima dedicata alla danza, che si è conclusa questo weekend con In a Landscape, nuovo lavoro di CollettivO CineticO (qui il focus dedicato alla compagnia) in collaborazione con il Leone d’Oro Alessandro Sciarroni, e la seconda, che partirà da oggi fino al 18 settembre, che sarà concentrata sul cinema. Per tutte le informazioni sul programma, potete dare un’occhiata qui.

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