23 maggio 2025

Balkan Erotic Epic, la performance monumentale di Marina Abramovic

di

Balkan Erotic Epic: a Manchester la performance dell’artista serba, un rito collettivo che attinge alla sessualità ancestrale, per restituire al corpo un potere sacro e umano

Da oltre mezzo secolo, Marina Abramovic mette alla prova la vulnerabilità degli spettatori – e la propria – attraverso l’esposizione del corpo a prove estreme di resistenza e ora, a 78 anni, firma quello che lei stessa ha definito il lavoro più ambizioso della sua carriera: Balkan Erotic Epic, una performance monumentale in 13 scene, che debutterà a ottobre 2025 negli spazi postindustriali di Aviva Studios a Manchester, sotto l’egida di Factory International.

L’opera, in formato video, era stata già presentata nel 2006 in un’ampia mostra al Pirelli HangarBicocca di Milano, che riuniva videoinstallazioni e performance realizzate dal 1997 al 2005. Ma allora si trattava di un intervento visivo, chiuso nella dimensione dell’immagine. Ora, invece, quei gesti si fanno presenza viva. Questa volta l’opera sarà messa in scena da 70 performer, tra musicisti, danzatrici, cantanti, che daranno vita a rituali erotici tratti dalla tradizione popolare balcanica, dal Medioevo al XVIII secolo: gesti antichi, oggi scomparsi o rimossi ma che affondano le radici in una visione premoderna della sessualità come forza vitale, cosmica, collettiva.

Donne che corrono nude nei campi, sollevando le gonne per spaventare gli dèi e fermare la pioggia. Corpi che si dimenano a terra in un rito di fertilità primigenio. Seni massaggiati su sepolture come gesto di risveglio della terra e della memoria. Abramovic ha ripreso questi gesti, custoditi nei villaggi di Serbia, Albania, Romania, Grecia, Kosovo, fino alle culture Rom e Sinti, restituendoli alla contemporaneità, con il rigore di chi sa che il corpo è un elemento critico.

«Nella nostra cultura odierna, etichettiamo qualsiasi cosa erotica come pornografia. Balkan Erotic Epic è l’opera più ambiziosa della mia carriera», ha affermato l’artista di Belgrado. «Mi dà l’opportunità di tornare alle mie radici e alla mia cultura slave, di rivisitare antichi rituali e di affrontare la sessualità in relazione all’universo e alle domande senza risposta della nostra esistenza. Attraverso questo progetto vorrei mostrare poesia, disperazione, dolore, speranza, sofferenza e riflettere sulla nostra mortalità».

La performance si terrà dal 9 al 19 ottobre e durerà quattro ore e il pubblico sarà invitato a viverla come preferisce, spostandosi liberamente nello spazio. I biglietti saranno in vendita al pubblico dal 29 maggio 2025. Dopo Manchester lo spettacolo approderà a Barcellona, Berlino, New York e Hong Kong

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui