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RUFA e MAXXI insieme, per una performance sul tema dell’epilessia
Arti performative
di redazione
Le strade, le ispirazioni e il desiderio di stupire del MAXXI e di RUFA si incrociano nuovamente per una performance che, nel segno dell’arte, intende analizzare il fenomeno ancora poco conosciuto, almeno dal punto di vista comportamentale, dell’epilessia. Domenica, 16 febbraio, dalle ore 12 alle 18, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, via Guido Reni 4a a Roma, con ingresso libero, accoglierà il progetto Butterfly di Sofia Basañes Vázquez e Lilia Papa, studentesse del biennio magistrale di Fine Arts.
Realizzato in occasione della Giornata mondiale dell’epilessia, Butterfly è parte di un’esperienza di sensibilizzazione realizzata in collaborazione con LICE – Lega italiana contro l’epilessia e You&Web Agency, per promuovere la conoscenza dell’epilessia e abbattere i pregiudizi. L’iniziativa mira a informare il pubblico su questa condizione neurologica, diffondendo consapevolezza e fornendo strumenti utili per riconoscere e gestire una crisi epilettica.
Butterfly è una durational performance che esplora la tensione fisica e la resilienza umana, elementi chiave in condizioni come l’epilessia. L’opera si sviluppa attraverso l’interazione tra due arti: un’artista si muove continuamente in una danza, incarnando la lotta interiore e la trasformazione; l’altra suona dal vivo la chitarra, creando un paesaggio sonoro in costante evoluzione, rappresentando la forza di volontà e la resistenza. Insieme, queste due componenti danno vita a un dialogo che esprime fragilità, adattamento e potenza creativa nel tempo.
La performance rappresenta un incontro tra discipline: le artiste indosseranno abiti realizzati dagli studenti RUFA di Sustainable fashion design. Questo aspetto arricchisce la profondità visiva e concettuale dell’opera, trasformando i costumi in simboli di resilienza e innovazione, ideati dai talentuosi designer RUFA Francesco Caruccio, Aiza Baiyshbekova, Erika Tripoli, Margherita Beritognolo e Mattia Siciliano. Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione di Marta Jovanovic, coordinatrice del Dipartimento di arti visive, e Guenda Cermel, coordinatrice del triennio in Sustainable fashion design.L’ingresso è gratuito ed è aperto a tutti.