09 febbraio 2020

exibart.artworld: il giro del mondo dell’arte in sei notizie

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Tutte le notizie dal mondo dell'arte dell'ultima settimana: nuovi collezionisti e mostre, ricerche in laboratorio, fino alle proteste ambientaliste

Un gruppo di attivisti protesta contro gli accordi del British Museum con BP, società petrolifera (Photograph: BP or not BP/PA)

Mentre in Italia si discuteva animatamente del Festival di Sanremo, cos’è successo nel resto del globo durante la prima settimana di febbraio? Niente paura, per aggiornarsi c’è exibart.artworld, la rubrica che vi propone il meglio delle ultime notizie dal mondo dell’arte: dai rumors su nuovi collezionisti alle proteste degli attivisti per l’ambiente.

  • Pare che Jeff Bezos, magnate di Amazon, stia iniziando a collezionare opere d’arte. Questa settimana, infatti, un noto dealer ha rivelato che Bezos ha fatto acquisti durante alcune aste d’arte contemporanea a novembre, portando a casa un dipinto di Ed Ruscha e un’opera di Kerry James Marshall. “Semplici” scelte di arredamento per le sue proprietà o studi di mercato per espandere i settori di Amazon? Qui una riflessione, direttamente da The Observer.

    Jeff Bezos, magnate di Amazon, colleziona opere d'arte. Questa una delle notizie dal mondo di exibart.artworld, selezionate per voi dalla redazione (Photo by MANDEL NGAN/AFP via Getty Images)
    Jeff Bezos, magnate di Amazon, colleziona opere d’arte. Questa una delle notizie dal mondo di exibart.artworld, selezionate per voi dalla redazione (Photo by MANDEL NGAN/AFP via Getty Images)
  • Il Charles Dickens Museum si trova nella casa londinese dove lo scrittore si trasferì nel 1837, punto di riferimento imprescindibile per gli amanti della letteratura. Il museo ha appena acquisito una straordinaria collezione privata di oltre 300 oggetti, tra cui lettere inedite, oggetti personali, ritratti, cartoline e libri appartenuti all’autore di Oliver Twist.

    Una nuova collezione di oggetti si aggiunge al Museo Dickens, con lettere, disegni e altro ancora appartenuti allo scrittore (Courtesy: The Guardian)
    Una nuova collezione di oggetti si aggiunge al Museo Dickens, con lettere, disegni e altro ancora appartenuti allo scrittore (Courtesy: The Guardian)
  • Lo dice la scienza: L’Urlo di Munch sta lentamente scomparendo. Le analisi dei pigmenti con apparecchi di ultima generazione hanno infatti rivelato che i colori stanno progressivamente sbiadendo. Il New York Times racconta l’incredibile lavoro nei laboratori dove si studiano i capolavori della storia dell’arte con microscopi e raggi X, studiando le migliori strategie di conservazione.

    Jennifer Mass, presidente della sezione Scientific Analysis del Fine Art lab.(Credit: Thomas Prior for The New York Times)
    Jennifer Mass, presidente della sezione Scientific Analysis del Fine Art lab.(Credit: Thomas Prior for The New York Times)
  • Città deserte, fiere d’arte annullate, musei chiusi. Il coronavirus ha messo in ginocchio anche il settore del turismo e dell’arte in Cina. Come non perdersi d’animo? Il governo suggerisce soluzioni alternative: promuovere il turismo virtuale, per esempio, organizzando mostre pensate per essere fruite esclusivamente online.
  • Un nuovo centro d’arte contemporanea, nel cuore dell’Europa, precisamente, a 25 chilometri da Berlino. Qui aprirà al pubblico, il 3 maggio, il parco di sculture di Schlossgut Schwante, un’antica casa padronale prussiana immersa nel verde. Il parco è stato istituito da Loretta Würtenberger e Daniel Tümpel, una coppia già fondatrice dell’Institute for Artists Estates, una società di consulenza con sede a Berlino. Würtenberger è un avvocato e gestisce l’estate di artisti come Hans Arp e Sophie Taeuber-Arp. Tümpel ha precedentemente lavorato come banchiere per Morgan Stanley e proviene da una famiglia di storici dell’arte. Il nuovo parco di sculture di Schlossgut Schwante, per il momento, presenterà 25 grandi installazioni di artisti come Ai Weiwei, Tony Cragg, Hans Arp, oltre a nuove commissioni di Carsten Nicolai, Maria Loboda e Björn Dahlem, in una mostra intitolata “Sculpture & Nature”.
  • Un gruppo di attivisti travestiti da soldati ha portato un cavallo di legno all’interno del British Museum, per protestare contro gli accordi di sponsorizzazione che legano il museo a una compagnia petrolifera. L’idea nasce dalla mostra del British Museum dedicata al mito della città di Troia, promossa da BP, nota società petrolifera.

 

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