29 marzo 2024

Proteste alla mostra di Artemisia a Genova: gli attivisti coprono le opere

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Un gruppo di attiviste e attivisti del movimento Bruciamo Tutto in azione a Palazzo Ducale di Genova, sede della contestata mostra di Artemisia Gentileschi, per protestare contro la cultura dello stupro

Nella tarda mattinata di oggi, un gruppo di attiviste e attivisti di Bruciamo Tutto, «Movimento di liberazione dal sistema patriarcale», sorto a seguito del femminicidio di Giulia Cecchettin, ha dato vita a una veemente protesta nelle sale di Palazzo Ducale di Genova ospitanti la mostra Artemisia Gentileschi, Coraggio e Passione. Già negli scorsi mesi, la mostra era stata contestata, tra le altre cose, per l’installazione immersiva che mette in scena lo stupro della pittrice caravaggesca, perpetrato dall’artista Agostino Tassi, le cui opere sono esposte in mostra (ne scrivevamo in questo articolo).

L’azione degli attivisti si è concentrata proprio su questi tre quadri, che sono stati ricoperti con dei teli neri, attaccati alle cornici. Quindi è stato srotolato uno striscione e un’altra persona ha versato della vernice rosso sangue sul pavimento, in corrispondenza della sala con l’allestimento dello stupro. Le attiviste e agli attivisti hanno poi lasciato le impronte delle loro mani intrise di vernice rossa sulle didascalie dei quadri, cancellando il nome di Tassi con un pennarello. Infine, sempre con un pennarello, sul muro della sala è stato scritto il nome di Joy Omoragbon, ennesima vittima di femminicidio (la tragedia è avvenuta a Cologno, in provincia di Bergamo), mentre veniva fatto scattare l’allarme in tutte le altre sale della mostra.

«Stiamo coprendo questo quadro perché non possiamo sopportare che i dipinti dello stupratore di Artemisia siano appesi accanto ai suoi», hanno dichiarato le attiviste e gli attivisti. «Siamo profondamente turbat3 dalla scelta di spettacolarizzare lo stupro. Abbiamo deciso di non danneggiare il quadro ma di oscurarlo, perché il messaggio è “non deve stare qua, non così, non in questo contesto”. Questa mostra non esplora l’opera di Artemisia in quanto artista, ma in quanto donna. Perché facciamo così fatica a dire che Artemisia era una grandissima artista, e se fosse un uomo ne parleremmo accanto a grandi maestri come Michelangelo e Raffaello?».

Oltre all’installazione immersiva, era stato contestato anche il libro di Pietrangelo Buttafuoco, attualmente Presidente della Fondazione Biennale di Venezia, La notte tu mi fai impazzire – Gesta erotiche di Agostino Tassi, pittore. «Che stupri e violenze vengano definite Gesta erotiche da un libro in vendita nello shop la dice lunga sull’idea della mostra. Più volte viene citata la reputazione rovinata dell’artista Gentileschi, come se tutta la sua carriera e la sua vita dipendesse dalla violenza subita. C’è uno sguardo marcatamente patriarcale», scrivono gli attivisti in una nota.

L’azione non ha causato nessun danno alle opere e, secondo quanto riportato da fonti locali, in breve sono intervenuti polizia e carabinieri, che hanno sottoposto a fermo gli attivisti per procedere con l’identificazione. L’accesso alla mostra è stato sospeso e i visitatori sono stati fatti uscire per effettuare i rilievi del caso. Tre giovani sono stati denunciati dalla Digos per imbrattamento: si tratta di due ragazzi e una ragazza, di età compresa tra i 25 e i 30 anni, residenti in Lombardia. La questora di Genova, Silvia Burdese, ha disposto il foglio di via dalla città.

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