26 aprile 2021

6 miliardi e quattro aree di intervento: il Recovery Plan della cultura

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Il Presidente Mario Draghi presenta il Piano Nazionale di Ripresa in Parlamento: 6,675 miliardi di euro per far ripartire la cultura. Ecco tutti i progetti e le aree di intervento

Il Real Albergo dei Poveri, Napoli

Quattro macro aree di intervento, tra Patrimonio culturale per la prossima generazione, Rigenerazione dei borghi, Industria cinematografica e Grandi attrattori culturali, per 6,675 miliardi di euro, per far ripartire l’intera filiera della cultura in Italia. Queste le linee guida, per quanto riguarda il settore culturale, del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che oggi il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha presentato al Parlamento.

L’Italia è stata la nazione a poter beneficiare dello stanziamento di fondi europei più ricco: 191,5 miliardi di euro, divisi tra prestiti e finanziamenti a fondo perduto, a cui si andranno ad aggiungere i 30 miliardi di un fondo complementare, per una dotazione complessiva di 221,5 miliardi. Scopo del piano è affrontare e risolvere le criticità strutturali dell’economia italiana, dall’eccessivo divario tra lo sviluppo delle Regioni del nord e del sud, alle basse percentuali di partecipazione femminile al mercato del lavoro, con investimenti consistenti in digitalizzazione, green economy, transizione ecologica, infrastrutture, mobilità sostenibile, istruzione, salute e inclusione.

Per l’ambito della cultura, nello specifico, i fondi del Recovery Plan ammontano a 4,275 miliardi di euro, ai quali si devono aggiungere altri 1,460 miliardi di euro del Fondo Complementare di investimento per il Piano Strategico Grandi Attrattori Culturali, che porterà al finanziamento di 14 interventi.

«La cultura guiderà la ripartenza del Paese», ha commentato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini: «Il Recovery Plan introduce risorse fondamentali che dimostrano come la cultura sia al centro delle scelte di questo governo. Da interventi sui grandi attrattori culturali nelle città metropolitane a una grande operazione di rilancio dei borghi, all’intervento sulla sicurezza antisismica dei luoghi di culto, alla digitalizzazione, alla creatività e al potenziamento dell’industria cinematografica», ha continuato Franceschini.

Recovery Plan per la cultura: ecco le principali misure

Per il titolo di spesa “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, previsto un fondo di 1,1 miliardi di euro, articolato in tre aree di intervento. 500 milioni di euro andranno per le “Piattaforme e strategie digitali per l’accesso al patrimonio culturale”: «12 progetti per incrementare, organizzare, integrare e conservare il patrimonio digitale di archivi, biblioteche, musei e in generale dai luoghi della cultura; offrire a cittadini e operatori nuove modalità di fruizione; migliorare l’offerta di servizi; sviluppare un’infrastruttura cloud e software per la gestione delle risorse digitali», si legge nel pdf del MIC. 300 milioni per la “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi e investimenti per l’accessibilità” e altri 300 per “Miglioramento dell’efficienza energetica di cinema, teatri e musei”.

Per la macro area “Rigenerazione dei borghi, sicurezza sismica, patrimonio culturale, rurale e religioso, 2,720 miliardi di euro, divisi in quattro direttive. 1,020 miliardi di euro per il Piano Nazionale dei Borghi, 600 milioni di euro per protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, tramite interventi di restauro e di riqualificazione dell’edilizia rurale storica e degli elementi caratteristici del paesaggio. 300 milioni di euro per “Programmi per valorizzare parchi e giardini storici”, destinati a circa 110 parchi e giardini storici italiani. Infine, 800 milioni di euro per il “Recovery Art Conservation Project”, programma di prevenzione antisismica per chiese, campanili e torri e interventi di restauro delle chiese del FEC – Fondo Edifici di Culto che, ricordiamo, afferisce al Ministero degli Interni. In questo ambito, saranno creati anche cinque depositi temporanei per la protezione dei Beni culturali mobili in caso di calamità naturali, riconvertendo centrali nucleari dismesse ed ex struttura militari: Ex Centrale Nucleare di Bosco Marengo (Alessandria), Ex Centrale Nucleare di Caorso (Piacenza), Ex Centrale Nucleare di Garigliano (Caserta), Ex Caserma Cerimant (Roma), Ex Casermette (Camerino).

455 milioni di euro per il capitolo “Industrie Culturali e Creative 4.0, sviluppo dell’industria cinematografica: da Cinecittà al Centro Sperimentale”. Di questi, 300 milioni di euro per il potenziamento degli studi di Cinecittà e 155 per “Sviluppo della capacità degli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”.

1,460 miliardi di euro saranno infine stanziati per finanziare 14 interventi strategici, nel capitolo denominato “Grandi Attrattori Culturali”. Nello specifico, 169,556 milioni di euro per il progetto di sviluppo e potenziamento delle attività de La Biennale di Venezia in funzione della costruzione di un polo permanente di eccellenza nazionale e internazionale a Venezia; 40 milioni per il Porto vecchio di Trieste; 100 milioni per “Torino, il suo Parco e il suo Fiume”; 101,574 milioni per la BEIC – Biblioteca Europea di Informazione e Cultura di Milano; 69,97 milioni di euro per la valorizzazione della cinta muraria e del sistema dei forti genovesi; 55 milioni di euro per il potenziamento dell’attrattività turistica delle aree del parco del delta del Po, tra il Veneto e l’Emilia Romagna; 95 milioni di euro per la riqualificazione dello Stadio Artemio Franchi, di Pierluigi Nervi; 105,9 milioni di euro per il progetto “URBS. Dalla città alla campagna romana”, Roma; 53 milioni di euro per il Museo del Mediterraneo, waterfront di Reggio Calabria; 75 milioni di euro per Costa Sud, parco costiero della cultura, del turismo, dell’ambiente, di Bari; 33 milioni per il Recupero dell’ex complesso della Manifattura Tabacchi in chiave culturale, con realizzazione del primo Auditorium per la Città di Palermo; 435 milioni per il progetto diffuso “Percorsi nella storia – Treni storici e Itinerari culturali”; 27 milioni per il progetto di restauro, fruizione e valorizzazione dell’immobile costiero Colombaia – Castello di mare – Torre Peliade, a Trapani; 100 milioni per la valorizzazione e rigenerazione urbana del Real Albergo dei Poveri e dell’ambito urbano piazza Carlo III – via Foria – piazza Cavour, a Napoli.

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