10 ottobre 2021

AWI lancia una petizione contro il doppio incarico di Gian Maria Tosatti

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Trasparenza delle procedure e divisione dei ruoli: AWI – Art Workers Italia lancia una petizione contro il doppio incarico di Gian Maria Tosatti alla Quadriennale di Roma e al Padiglione Italia della Biennale

Gian Maria Tosatti, Direttore Artistico della Quadriennale di Roma e artista unico per il Padiglione Italia alla prossima Biennale d’Arte Contemporanea: due incarichi di responsabilità, entrambi ufficializzati a brevissima distanza, che rappresentano una novità nella cronologia dell’arte contemporanea italiana e la cui congruenza nella stessa persona, come prevedibile, ha dato vita a un acceso dibattito. A dar voce “ufficiale” alla questione e a raccogliere le opinioni contrarie a questa doppia nomina assommata da Tosatti, ci ha pensato AWI – Art Workers Italia, il gruppo informale di lavoratrici e lavoratori delle arti contemporanee nato nel periodo più duro dell’emergenza Covid-19, che ha appena lanciato una petizione su change.org: “Lettera aperta contro il doppio incarico La Quadriennale di Roma / Padiglione Italia”. Indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al Ministro della Cultura Dario Franceschini, al Direttore Generale DGCC Onofrio Cutaia, al Presidente della Quadriennale Umberto Croppi, e al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, oltre che al futuro sindaco di Roma, la petizione ha già raggiunto 116 firme e, come specificato nel testo, non vuole essere un attacco ad personam, intendendo  piuttosto «Denunciare la scorrettezza di una prassi sistemica, in cui vige la grave assenza di una regolamentazione che tuteli i bandi di selezione da possibili conflitti di interessi».

«Nei giorni scorsi ci siamo confrontatɜ con una serie di professionistɜ esternɜ e internɜ ad AWI attorno allo sconcerto che ci ha coltɜ in merito alla doppia nomina – nella persona di Gian Maria Tosatti – a rappresentare l’Italia alla prossima Biennale di Venezia e contemporaneamente a ricoprire il ruolo di Direttore Artistico de La Quadriennale di Roma», spiegano da AWI. «Assieme abbiamo provato a stilare un documento che raccogliesse i nostri dubbi, ma anche le nostre istanze, inoltrandole al Ministero e ai vari rappresentanti delle istituzioni coinvolte», continuano.

«Il settore dell’arte e della cultura è oggi tra i più danneggiati e fragilizzati dalla crisi finanziaria e soprattutto dagli effetti della pandemia ancora in corso», si legge nella lettera. «A fronte di questo scenario che indebolisce le professioni e aumenta le disparità interne ed esterne al settore, crediamo che il Ministero della Cultura e le istituzioni competenti dovrebbero assumere il ruolo di garanti e perseguire una politica culturale su base etica, inclusiva e rappresentativa degli sforzi che il mondo dell’arte e della cultura sta compiendo in questo clima di diffusa precarietà. Pertanto, la notizia della designazione di un’unica figura per ricoprire un ruolo di primo piano in due delle maggiori istituzioni a partecipazione pubblica che producono e promuovono l’arte contemporanea in Italia ha provocato allarme generale e preoccupazione nel settore. A seguito di una serie di confronti e un approfondito dibattito, vorremmo quindi evidenziare le criticità di questa scelta e sollecitare un riscontro».

Oltre all’accentramento di potere derivato dal doppio incarico che – pur di diversa natura – non metterebbe in evidenza la pluralità di visioni e ricerche dell’arte contemporanea italiana, si mette in evidenza come «L’assegnazione di entrambi i mandati a un’unica persona, bianca e di sesso maschile» sia sintomo del perdurare un sistema di privilegi eticamente inaccettabile da parte delle istituzioni.

La lettera di AWI prosegue citando diverse criticità nello stesso processo di selezione, come «il numero esiguo dei membri e la composizione quasi esclusivamente interna delle commissioni, sprovviste di membri invitati e garanti di un giudizio esterno sulle competenze dellə candidatə» e la «Mancanza di trasparenza delle graduatorie, sia per La Quadriennale di Roma che per il Padiglione Italia alla Biennale, oltre alla pubblicazione non consensuale dei soli nominativi dellə finalist​​ə del bando di La Quadriennale di Roma».

Le richieste sono chiare, tra le altre, «La pubblicazione da parte della commissione giudicatrice delle motivazioni della validità del progetto e del profilo selezionati», per quanto riguarda il bando della Quadriennale, e la pubblicazione, «Della graduatoria finale e dei progetti presentati per il Padiglione Italia». Per concludere, «La rinuncia da parte del vincitore a uno dei due incarichi».

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