18 settembre 2019

Il furto del piombo di Anselm Kiefer e il ritorno dei ladri ignoranti

di

Anselm Kiefer ha subito l'ennesimo furto e anche questa volta i ladri hanno dimostrato di non conoscere poi così bene l'arte

Anselm Kiefer, Breaking of the Vessels, 1990 (courtesy of Anselm Kiefer)
Anselm Kiefer, Breaking of the Vessels, 1990 (courtesy of Anselm Kiefer)

Per quanto il nome di Anselm Kiefer, il maestro del Neoespressionismo tedesco, sia uno dei più importanti e rinomati del panorama artistico contemporaneo internazionale, ancora non è riuscito a far breccia nella cultura della criminalità francese. La notte di mercoledì scorso, due ladri hanno fatto irruzione nel suo grande studio a Croissy-Beaubourg, imbattendosi in una delle sue enormi sculture in piombo che, ai loro occhi evidentemente poco avvezzi ai musei, si è invece presentata come una “preziosa” mole di materiale da piazzare sul mercato metallurgico il prima possibile.

Anselm Kiefer (courtesy of Renate Graf)
Anselm Kiefer (courtesy of Renate Graf)

Secondo france24, i due ladri, scovati e spaventati da uno dei custodi dello studio verso l’1:30, sono riusciti a fuggire con una discreta quantità di piombo, preso dalla scultura ormai già deturpata. Ma non era necessaria una laurea in storia dell’arte per rendere ben più fruttuoso il loro bottino: sarebbe infatti bastato leggere i giornali per sapere che alcuni loro colleghi nel 2016 avevano fatto man bassa di una scultura del valore di 1,3 milioni di euro, le cui 10 tonnellate di piombo sarebbero poi state rivendute allo stato grezzo per ben 16.700 euro.

Particolare di un'installazione in piombo di Kiefer
Particolare di un’installazione in piombo di Kiefer

E recidivi pure i ladri del 2016 perchè, come avevamo riportato, anche nel 2008 Anselm Kiefer è stato vittima di un furto del genere: un gruppo di furfanti si era introdotto nello studio dell’artista, che ai tempi si trovava a Barjac, nel sud della Francia, per trafugare 30 libri di piombo, da 150 kg l’uno, da una grande scultura composta anche di vetro e cemento. Sul mercato dei metalli tale bottino non avrebbe superato il valore di 10mila euro, anche questa volta un ricavo enormemente più basso della quotazione dell’opera. Oltre che poco commisurato alla fatica per trasportare un peso del genere. Evidentemente, è l’aura dell’arte a far gravitare il valore dell’opera, ben al di sopra del costo dei materiali.

Anselm Kiefer, Uraeus, 2017–18 (courtesy of Georges Poncet)
Anselm Kiefer, Uraeus, 2017–18 (courtesy of Georges Poncet)

Kiefer è sempre stato affascinato dal piombo, così come da altri materiali poveri e dal loro utilizzo nella storia, in virtù di un suo radicato interesse per l’alchimia – la pratica della trasformazione per eccellenza – e per il riciclo. Per dirne una, la maggior parte del piombo che possiede e che è presente nelle sue opere deriva dall’acquisto di tutte le componenti di questo materiale presenti nel tetto della cattedrale di Colonia, quando fu sottoposta ai lavori di ristrutturazione nel 1985.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui