09 agosto 2023

La bella estate. Così gli italiani vanno alla ricerca di cultura

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100 euro per vacanziere per i servizi culturali, il 26% dei turisti pronto a investire in musei e siti archeologici. Ecco i dati dell’Osservatorio longitudinale sui consumi culturali degli Italiani di Impresa Cultura Italia-Confcommercio

italiani cultura estate
Ph: Ray Harrington

L’estate aumenta la voglia di cultura degli italiani. A dirlo è report dell’Osservatorio longitudinale sui consumi culturali degli Italiani di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, in collaborazione con Swg, riferito al mese di luglio 2023. Con una serie di dati da non trascurare.

Il primo, il fatto che le attività culturali rappresentano un elemento cruciale delle vacanze degli italiani – «anche se», specificano, «solo una quota minoritaria di turisti organizzerà il proprio viaggio attorno ad esse». Parlano i numeri: il 25% dei viaggiatori nella pianificazione delle proprie vacanze ha tenuto conto della presenza di musei e siti archeologici, il 14% di mostre e poco meno di concerti, eventi all’aperto e spettacoli. Una grande occasione di riscoperta dei beni del Belpaese, insomma, ma con il rischio che la fruizione della cultura si limiti a un consumo occasionale. «Se consumo e offerta culturale si legano infatti alla sola occasionalità della destinazione turistica prescelta», dichiara Carlo Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, «le iniziative culturali non si evolvono nei linguaggi e nelle modalità di fruizione, e saranno ancora percepite come insufficienti o inadeguate. Serve ripensare la stessa offerta oltre il tempo di una stagione, affinché questa non si limiti ad intercettare i flussi turistici, ma riesca a soddisfare una domanda più consapevole e stabile di esperienze di cultura, riportando qualità, reputazione e valore sul territorio».

Secondo punto di estremo interesse. Gli italiani – rivela il report – vorrebbero consumare più cultura, ma si trovano di fronte a due grandi barriere: i costi (47% del campione) e una offerta non all’altezza delle aspettative (31%), soprattutto nelle regioni del Sud e delle Isole. In particolare, a livello nazionale, l’offerta culturale dei territori è considerata buona solo da un intervistato su quattro (e i più esigenti sull’offerta culturale sono soprattutto i 35-54enni). «L’estate si conferma classico volano dei consumi culturali», prosegue Carlo Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio , «anche se il divario tra Nord e Sud si approfondisce ed è da tenere sotto osservazione». E aggiunge: «Il turismo rappresenta una grande occasione per le imprese e le attività culturali, specie quando si parla di spettacoli dal vivo, ma laddove l’offerta si rivolge a massimizzare i consumi e non a valorizzare i consumatori, il meccanismo di costruzione di nuovi pubblici, a partire dai più giovani, rischia di incepparsi già con l’autunno»

Proseguiamo, terzo punto sottolineato dagli italiani. I consumi culturali nell’ultimo trimestre hanno un andamento ambivalente, con una riduzione della percentuale di soggetti che dichiarano di spendere denaro in attività culturali, ma con un generale aumento della spesa media per ogni singola attività. In altre parole: si riduce la platea complessiva, ma aumenta la spesa da parte degli appassionati. «Questo andamento», si conferma, «è frutto degli elementi inflazionistici che stanno esercitando il loro effetto anche nel campo culturale frenando così la voglia di cultura degli italiani; e ciò è anche ben testimoniato dal fatto che la percentuale di chi pensa di consumare beni e servizi culturali nei mesi estivi è maggiore di quella di chi lo ha fatto nei primi sei mesi dell’anno».

Più nello specifico, durante le vacanze estive, la prospettiva di spesa per servizi culturali è in aumento e si aggirerà attorno ai 100 euro per vacanziere. Musei, mostre e concerti sono le iniziative più gettonate e per le quali si registra la maggiore quota di turisti pronti ad investire: il 26% spenderà denaro per visitare musei e siti archeologici, il 20% mostre d’arte, il 17% per andare a concerti nei luoghi di villeggiatura. Al netto di quello che si farà in vacanza, nel prossimo trimestre le attività culturali predilette dagli italiani saranno ascoltare musica (85%), leggere libri in formato cartaceo (73%), e guardare programmi, film e telefilm in tv a pagamento (66%). Ma in generale, si prospetta che il consumo culturale per l’estate sarà in aumento su tutti i fronti: il 40% degli italiani è pronto a spendere denaro per andare al cinema, il 26% per andare ad un concerto, il 23% per andare a teatro e il 21% per assistere a spettacoli all’aperto.

Non solo. La stima di quanto una famiglia spende complessivamente ogni mese per acquistare o fruire di beni, servizi e attività culturali è di circa € 65. L’aumento di spesa più rilevante riguarda l’acquisto dei libri cartacei (settore in cui a giugno 2023 si prevede una spesa media di € 37, con un aumento di € 7,8 rispetto allo stesso mese del 2022). Si stima, inoltre, un aumento di spesa anche nel mondo dei libri in formato digitale, che passa da € 10,8 del 2022 a € 15,8 quest’anno. Risentono, invece, di un forte calo gli spettacoli all’aperto, da € 23,2 nel 2022 ai € 19,9 di quest’anno. I festival culturali confermano la crescita di spesa del 2022, attestandosi o a giugno 2023 sui € 24,1. Rassicura, infine, la previsione di un aumento di spesa di € 2 per il cinema, con un costante 17% di intervistati che hanno visto un film nel corso del mese precedente, in linea con i dati del 2022.

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