15 marzo 2023

La Pelanda di Roma riparte? Dopo la lettera, arriva la risposta del Presidente. E i progetti

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Marco Delogu, presidente Palaexpo, ci chiarisce alcuni aspetti sull’interruzione dei progetti della Pelanda e rilancia con nuove attività. Sulla vicenda interviene anche l’assessore Miguel Gotor

Dopo la lettera pubblica firmata da oltre quasi mille operatori del mondo della cultura, sull’interruzione dei lavori negli spazi della Pelanda, da un lato arrivano le risposte dell’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, e dall’altro l’Azienda Speciale Palaexpo presenta il programma che occuperà gli spazi della Palanda per tutta la primavera. Abbiamo fatto qualche domanda a Marco Delogu, presidente Palaexpo per capire lo stato dell’arte.

Ma quindi i lavori alla Pelanda proseguono?

«Sì i lavori non si sono mai fermati e da settembre con prima Short Theatre, poi Romaeuropa Festival e poi ancora il Festival Nuova Consonanza e adesso con l’Accademia Silvio D’amico, con Barberio Corsetti e Antonio Latella, i lavori proseguono con grande qualità e grande riscontro di pubblico e critica oltre al fatto che il progetto di Giorgio Barberio Corsetti è legato a Pier Paolo Pasolini e Palaexpo, per la prima volta, ha messo Palazzo delle Esposizioni, Mattatoio e MACRO insieme con mostre su Pier Paolo Pasolini».

Forse uno degli aspetti che è stato criticato è da un lato la mancanza di comunicazione con gli operatori e dall’altro la mancanza di una progettualità a lungo termine. Come risponde Palaexpo?

«Prontissimi a colmare eventuali mancanze di comunicazione, mentre la progettualità è molto forte in tutte e tre le sedi. Per Pelanda abbiamo scritto un comunicato ieri con la programmazione, Palazzo delle Esposizioni ha, a breve, due grandi mostre come Vita Dulcis e il Festival delle Accademie, una personale di Dieter Kopp curata da Giorgio Agamben con Jean Clair e Bill Sherman, una mostra di Andrea Jemolo sui magazzini dei Capitolini e del Museo Nazionale Archeologico e il World Press Photo, fino ad agosto. Poi da settembre ottobre si riparte con altre 4 mostre di assoluto rilievo progettate in collaborazione con importanti soggetti istituzionali di rilevanza internazionale. Come detto tutta la progettualità è incentrata sul riportare Roma al centro della scena internazionale, e questo è anche realizzato con talks e rassegne cinematografiche».

Gli spazi possono essere ancora usati anche dagli artisti e dagli operatori nelle modalità conosciute in questi anni o qualcosa è cambiato?

«Certamente possono essere usati con le modalità conosciute e con modalità da stabilire in linea con l’avanzamento dei lavori previsti da Roma Capitale negli spazi di Mattatoio/La Pelanda».

Sulla mancanza di programmazione è intervenuto anche Miquel Gotor. In una nota stampa rilasciata il 14 marzo 2023 – la prima dal lancio della lettera degli operatori culturali – rassicura gli interessati dichiarando che, seppur una parte di iniziative sia stata interrotta dall’attuale direzione, «Come era loro diritto fare», proseguono vecchi progetti e ne iniziano di nuovi. Tra questi, Iperfestival, a giugno 2023, in collaborazione con RIF Museo delle periferie, o come la partnership con l’Accademia Drammatica Silvio D’Amico «Mirata alla realizzazione di alcuni progetti didattici e di spettacoli alla Pelanda, guidati da Giorgio Barberio Corsetti e Antonio Latella».

Gotor precisa inoltre che fosse un diritto di Palaexpo cambiare la programmazione e che «nessuno ha il monopolio della sperimentazione e dell’innovazione una volta e per sempre». Senza qui giudicare la qualità della programmazione in corso, si vuole però ricordare che la progettualità culturale richiede tempo e spazio per innescare in primis dialogo con il pubblico e con il territorio. In secondo per poter radicare il cambiamento in un contesto e sociale e culturale.

Ci si auspica che la volontà di dialogo dell’assessore con Palaexpo e con i firmatari dell’appello per capire insieme interlocuzioni e collaborazioni possibili, «Per l’interesse della città di Roma e della sua vita culturale», inizi e si stabilizzi, magari pensando a tavoli tematici dedicati allo spettacolo dal vivo nell’agenda pubblica. Perché, come ricorda l’assessore stesso, «Tra i principali compiti di un’amministrazione pubblica vi è quello di gettare nuovi semi affinché il terreno continui a germogliare».

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